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Truffa sui farmaci al Ssn, udienza preliminare rinviata a Vibo di 4 mesi

Un’omessa notifica agli imputati ha costretto il gup ad aggiornare a luglio. L’operazione “Pharma bluff” risale al gennaio 2014 e chiama indirettamente in causa pure la politica di Joppolo

Truffa sui farmaci al Ssn, udienza preliminare rinviata a Vibo di 4 mesi

Niente da fare per l’udienza preliminare dell’operazione “Pharma Bluff” che mira a far luce su un presunto raggiro che sarebbe stato messo in piedi attraverso la farmacia di Caroniti, frazione del comune di Joppolo. Un’omessa notifica nei confronti dell’imputata Giuseppa Scinica ha fatto stamane slittare l’udienza dinanzi al gup, Lorenzo Barracco, al 5 luglio prossimo. La richiesta di rinvio a giudizio oltre che per la Scinica interessa anche il medico di base Francesco D’Agostino, 65 anni, di Joppolo (pure lui difeso dall’avvocato Giovanni Vecchio), il farmacista Giuseppe Dato, 60 anni (avvocato Diego Brancia) e Carmen Ferraro, 33 anni, di Tropea, dipendente della farmacia Dato, difesa dall’avvocato Mario Ferraro. L’Asp di Vibo è stata individuata quale parte offesa. 

Le accuse. Associazione a delinquere, falso ideologico, falsità commesse da incaricati di un servizio pubblico e truffa sono i reati per i quali il pm della Procura di Vibo Valentia, Filomena Aliberti (in foto), ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti dei quattro indagati la cui posizione si trova ora dinanzi al gup. La presunta truffa sarebbe stata messa in piedi ai danni del Servizio sanitario nazionale, con rimborsi “gonfiati” dei farmaci che sarebbero stati presentati all’Asp di Vibo dalla farmacia di Caroniti, frazione del comune di Joppolo.

Secondo la Procura di Vibo, Giuseppa Scinica avrebbe predisposto le ricette dei farmaci “di cui gli ignari beneficiari non avrebbero mai fruito poiché non affetti da quelle patologie”, mentre Francesco D’Agostino avrebbe invece “falsamente attestato il diritto degli assistiti all’assistenza farmacologica indicata nella ricetta”. Carmen Ferraro avrebbe poi rimosso “le fustelle dalle confezioni dei farmaci” apponendole “nel riquadro delle ricette facendo apparire di aver venduto i medicinali ai clienti laddove provvedeva invece a disfarsene”. Giuseppe Dato avrebbe infine inoltrato le prescrizioni all’Asp di Vibo per farsi corrispondere “indebitamente i rimborsi di quanto speso per l’acquisto dei farmaci”, disfacendosi poi degli stessi farmaci.

Sarebbero oltre 100 le ricette mediche ritenute false dagli inquirenti. I beneficiari sarebbero stati o “non affetti da patologie per le quali si rendeva necessaria l’assunzione dei farmaci prescritti oppure non bisognevoli in concreto poiché già muniti dei farmaci”.

Indiretti risvolti politici. L’inchiesta della Procura di Vibo finisce per avere, indirettamente, anche dei risvolti politici. Giuseppe Dato (già sindaco di Joppolo nella precedente consiliatura) è infatti attualmente consigliere comunale di minoranza avendo perso le ultime elezioni amministrative del giugno dello scorso anno quando è stato eletto primo cittadino di Joppolo, Carmelo Mazza. Giuseppa Scinica è invece la madre dell’attuale vicesindaco di Joppolo, Caterina Mangialardo, nonché la moglie di Valerio Mangialardo, consigliere comunale di maggioranza sino all’agosto dello scorso anno quando ha poi rassegnato le dimissioni dopo il “caso” politico della nomina della figlia quale assessore esterno. Di recente Valerio Mangialardo, dipendente della Provincia di Vibo, è stato destinatario dell’approvazione di una convenzione per la sua utilizzazione a tempo parziale nel Municipio di Joppolo.

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