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Vibo capitale della Cultura 2020: se ne discute al Centro di aggregazione sociale

Partecipato incontro per lanciare la proposta. Il presidente Cas, Michele La Rocca: «Abbiamo tanto da offrire ma bisogna lavorare»

Vibo capitale della Cultura 2020: se ne discute al Centro di aggregazione sociale

 

Candidare Vibo a capitale della Cultura 2020. Il Centro di Aggregazione sociale “Amicizia e Solidarietà”, dopo aver lanciato l’idea ha iniziato a muovere i primi passi verso un sogno che può sembrare utopia.

«Ma sognare non costa nulla e per far rinascere Vibo Valentia e tutto il territorio bisognerà pur ricominciare da qualche parte» ha spiegato il presidente del Centro Michele La Rocca aggiungendo: «Questo è un sogno e un obiettivo che deve riguardare non solo la città capoluogo ma anche, per esempio, Pizzo e Mileto. Sono convinto che abbiamo molto da offrire, ma anche che bisogna lavorare tanto».

Il confronto è stato organizzato in collaborazione con Officina promozione civica e coordinato da Vincenzo Neri, alla presenza del sindaco Elio Costa, dell’assessore alla Cultura Raimondo Bellantoni, del presidente del Consiglio comunale Stefano Luciano, del vice presidente della Provincia Alfredo Lo Bianco, e del senatore Francesco Bevilacqua. Una sala stracolma a testimoniare l’attenzione e la curiosità per un progetto importante e ambizioso.

Il sindaco Costa ha sottolineato la bontà del lavoro fin qui svolto dal Centro di Aggregazione sociale, garantendo apertura per la candidatura di Vibo Valentia a Capitale Italiana della Cultura 2020.

La serata si è svolta all’insegna della Cultura vera, con interpreti esclusivamente vibonesi. «L’obiettivo – ha sottolineato Vincenzo Neri – era quello di mettere in evidenza che la città ha tanti attori nel mondo della cultura capaci di tirarla fuori dal guado. Non tutto è negativo. Devo dire che ci siamo riusciti appieno».

E’ stato dato ampio spazio ai romanzi dello scrittore Domenico Sorace, partendo da brani dei suoi libri Neri ha abilmente cucito una sorta di spettacolo-convegno inusuale quanto innovativo. Le conversazioni sono state intervallate dalle esibizioni del musicista Nino Neri e del soprano Emilia Grandinetti. Altri protagonisti della serata il poeta vibonese Totò Valenzise e Maurizio Camillò alla fisarmonica, che hanno reinterpretato alla grande la canzone Vecchia Vibo di Gaspare Serrao, che vide la sua luce al Festival della Canzone Italiane di Vibo Valentia del 1954.

A fare da scenario, l’esposizione di Vibo in miniatura, tante straordinarie e minuziose riproduzioni di monumenti e palazzi della città, realizzati dall’artista Domenico Chiarella. Le opere presto saranno oggetto di una mostra per le scuole vibonesi. In mostra anche i quadri con paesaggi vibonesi della pittrice Svetlana Potoran. A chiudere l’appuntamento vibonese, il nuovo inno del Centro, realizzato da Totò Valenzise, presentato in anteprima assoluta.

Qualche giorno prima presso il Centro si era registrato un altro incontro per la celebrazione della Giornata della Donna, organizzata in collaborazione con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti, nel corso della quale sono intervenuti lo psichiatra Bruno Pisani, la psicologa Caterina Patania e monsignor Enzo Varone. I relatori si sono confrontati sul tema “Donna, famiglia e società. Solo la violenza e cieca”. Al termine dell’incontro il presidente del Cas Michele La Rocca e il presidente del Centro AntiViolenza Viva, mons. Enzo Varone, hanno stipulato un protocollo di intesa per l’apertura di uno sportello di ascolto  “Anti Violenza” che sarà operativo nella sede del Centro nei giorni di martedì e giovedì dalle 16,30 alle 18. Primo passo verso altre iniziative per i sociale che il sodalizio di via Gagliardi intende promuovere nei prossimi mesi.

 

 

 

 

 

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