Tagli alle Province, Niglia denuncia il Governo alla Procura
Esposto cautelativo presentato dal presidente della Provincia affinché «vengano valutate eventuali condotte illecite omissive»
Il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, ha presentato un esposto cautelativo alla Procura della Repubblica, all’Ufficio territoriale del Governo e alla Sezione regionale della Corte dei Conti, per denunciare la situazione dei tagli insostenibili che, nel corso degli ultimi tre anni, il Governo ha imposto alle Province.
“Pur profondamente riformate dalla legge 56 del 2014, soprattutto per quanto riguarda il rinnovato modello di governo – si legge nell’esposto redatto dalla Provincia di Vibo Valentia – le Province sono state confermate dal legislatore nel ruolo di enti territoriali, con l’attribuzione di funzioni fondamentali che hanno un impatto decisivo sulla vita dei cittadini. Basti ricordare i compiti che proprio la legge 56/14 ha volutamente riconosciuto in capo alle Province: la costruzione e gestione delle strade provinciali; la gestione dell’edilizia scolastica per le scuole secondarie superiori; la tutela e valorizzazione dell’ambiente. A fronte di tali funzioni, però, oggi le Province si trovano a dover dichiarare la loro “impotenza”, non certo per cattiva volontà o imperizia tecnico-amministrativa, ma solo e soltanto per la carenza delle risorse finanziarie”.
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Nell’esposto viene poi evidenziato che “è necessario a tale riguardo rendere conto di quanto sta avvenendo. Attraverso i tre principali tributi propri degli enti provinciali – l’imposta provinciale di trascrizione, l’imposta sulle assicurazioni Rc auto e il tributo provinciale per i servizi di tutela, protezione e igiene dell’ambiente -, nonché con le altre entrate, seppure di misura assai più ridotta se non irrisoria (entrate queste legate alla effettiva attività amministrativa/sanzionatoria degli enti, nonché all’esercizio di funzioni delegate dalla regione e da questa finanziate), le Province sarebbero in grado di adempiere all’esercizio delle funzioni ad esse affidate, secondo lo spirito dell’art. 119 Cost., che espressamente prevede che le risorse derivanti da entrate proprie, compartecipazioni a tributi erariali ed eventualmente da quelle a titolo perequativo, devono consentire agli enti territoriali ‘di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite’”.
Il dato di maggior allarme, per il presidente dell’Ente, è che, «in virtù dei provvedimenti di “spending review” e agli obblighi di riversamento allo Stato dei tributi propri previsti dalla legge 190/14, le Province, anziché poter utilizzare le risorse derivanti dalle entrate proprie per le funzioni ad esse attribuite, devono in realtà riversarne l’intero ammontare allo Stato, in misura tale che si determina un sostanziale azzeramento dei tre principali tributi propri degli enti, in palese contraddizione non solo con l’attribuzione legislativa dei compiti ad esse affidati, ma ancor prima con la norma dell’art. 119 della Costituzione, prima richiamata».
Considerato che, sottolinea infine il presidente Niglia, i fatti «illustrati, ovverosia i provvedimenti di cui sopra e la mancata previsione di un adeguato finanziamento delle Province, costituiscono una violazione dell’art. 119 della Costituzione, nonché del principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione di cui all’art. 97 della Costituzione; ciò comporta gravi danni non soltanto ai cittadini, ma anche al sottoscritto Ente territoriale, il quale potrebbe non essere in grado, come spiegato, di far fronte alle proprie specifiche funzioni istituzionali; la naturale conseguenza di tale condizione è il porre in capo alle Province un serio rischio di incorrere in gravi responsabilità morali e patrimoniali e il porre in capo ai dirigenti ed ai funzionari delle stesse il rischio di incorrere anche in gravi responsabilità penali. A tutta la descritta situazione si aggiunga lo stato di dissesto dell’Ente, dichiarato con deliberazione n. 68, adottata con i poteri del Consiglio, in data 30/10/2013 ai sensi dell’articolo 246 del d.lgs. 267/2000 e ss.mm. che rende ancor più drammatica la situazione di questa Provincia».
Pertanto, Andrea Niglia, nel presentare l’esposto cautelativo chiede che «vengano valutate eventuali condotte illecite omissive e/o commissive».
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