‘Ndrangheta nel Vibonese: operazione “Costa pulita”, in 82 davanti al gup
Al via questa mattina a Catanzaro l’udienza preliminare per 82 indagati accusati di aver fatto parte o essere vicini ai clan Mancuso di Limbadi, Accorinti-Bonavita-Melluso di Briatico e Il Grande di Parghelia
E’ il giorno dell’apertura dell’udienza preliminare a Catanzaro per gli 82 indagati nei cui confronti i pm della Dda di Catanzaro, Andrea Mancuso ed Annamaria Frustaci, con la supervisione del procuratore Nicola Gratteri e del procuratore aggiunto, hanno avanzato al gup distrettuale Pietro Carè il rinvio a giudizio. Udienza preliminare in camera di consiglio fissata con inizio alle ore 10,30 nell’aula C del primo piano del Tribunale ordinario di Catanzaro in via Argento. Quaranta in totale le persone offese dai reati contestati agli indagati (LEGGI QUI: ‘Ndrangheta: “Costa pulita” a Vibo, 40 persone offese e politici parti civili contro se stessi).
Fra gli enti pubblici hanno deliberato la costituzione di parte civile la Provincia ed il Comune di Vibo Valentia, il Comune di Briatico ed il Comune di Parghelia. Singolare il caso della Provincia di Vibo e del Comune di Briatico la cui delibera di giunta per l’affidamento di un incarico ad un legale allo scopo di costituirsi parte civile nel procedimento “Costa pulita” è stata adottata con l’assenza per incompatibilità di Andrea Niglia, sindaco di Briatico e presidente della Provincia. Incompatibilità dovuta al fatto che lo stesso figura fra gli 82 indagati nei cui confronti la Dda di Catanzaro ha avanzato al gup richiesta di rinvio a giudizio con l’accusa di corruzione elettorale aggravata dalle finalità mafiose (clan Accorinti di Briatico).
Nel caso del Comune di Parghelia, invece, la delibera di giunta per l’affidamento ad un legale dell’incarico di costituzione dell’ente quale parte civile nel procedimento penale è stata presa anche dall’attuale sindaco Maria Brosio. Nell’inchiesta è coinvolto il suo ex vicesindaco (nella passata consiliatura) Francesco Crigna, accusato di corruzione elettorale (aggravata dalle finalità mafiose) e concorso esterno in associazione mafiosa.
Gli altri indagati sono a vario titolo accusati di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, detenzione illegale di armi, concorso esterno in associazione mafiosa. A capo del clan di Briatico avrebbe operato il presunto boss Antonino Accorinti (in foto), con accanto Pino Bonavita e Leonardo Melluso. A Parghelia, invece, il clan Il Grande l’avrebbe fatta da padrone nel monopolio dei lavori pubblici e nell’imposizione della “guardiania” e delle estorsioni ai maggiori complessi turistici della zona. A coordinare le attività illecite del clan Mancuso ci avrebbero invece pensato i boss Cosmo Michele Mancuso ed il nipote Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”.
Questo l’elenco completo degli 82 indagati per i quali la Dda di Catanzaro ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio e che stamani compariranno dinanzi al gup distrettuale (LEGGI QUI: ‘Ndrangheta: operazione “Costa Pulita” a Vibo, Dda chiede 82 rinvii a giudizio).