Narcotraffico: operazione “Stammer”, i Grillo di San Calogero restano in carcere
Nuova pronuncia del Tribunale del Riesame di Catanzaro. Ad accusarli anche l’ucraina Oksana Verman, residente a Vibo e compagna di Salvatore Pititto di Mileto
Restano in carcere Pasquale Grillo, 68 anni, di San Calogero ed i suoi due figli: Antonio Grillo, 39 anni, e Giuseppe Grillo, di 36 anni. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha infatti respinto il loro ricorso finalizzato all’annullamento o alla modifica dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Sono tutti coinvolti nell’operazione contro il narcotraffico internazionale denominata “Stammer” scattata il 24 gennaio scorso in occasione del fermo della Dda di Catanzaro e poi arrestati nuovamente il 15 febbraio scorso su ordinanza del gip distrettuale. Sono accusati di aver ricoperto un ruolo di primo piano nell’importazione in Italia di diverse tonnellate di cocaina per conto del gruppo di San Calogero legato al broker della cocaina Francesco Ventrici, pure lui coinvolto nell’operazione antidroga denominata “Stammer” e già condannato in via definitiva per narcotraffico internazionale nella storica operazione “Decollo” risalente al 2004 (LEGGI QUI IL RUOLO DI Francesco Ventrici: Operazione “Stammer”: l’egemonia del vibonese Franco Ventrici nei traffici di cocaina).
Le decisioni del Tribunale del Riesame nei confronti dei tre Grillo vanno ad aggiungersi a quelle decise per Antonino Fogliaro, 41 anni, di Mileto e Massimo Polito, 34 anni, di Mileto di cui Il Vibonese ha dato notizia ieri unitamente al decesso nella Repubblica Dominicana del latitante Minotti coinvolto nell’operazione “Stammer” (LEGGI QUI: Narcotraffico: morto il latitante ricercato nell’operazione “Stammer” contro i clan vibonesi).
Oksana Verman e i Grillo. Ad accusare i Grillo da fine gennaio ci sono anche le dichiarazioni di Oksana Verman, 41 anni, ucraina residente a Vibo Valentia, che dopo l’arresto nell’operazione “Stammer” ha iniziato a collaborare con la Dda di Catanzaro. Dichiarazioni già pubblicate dal Vibonese il 16 febbraio scorso (LEGGI QUI: Narcotraffico: operazione “Stammer”, una donna collabora con la Dda (VIDEO)
Già amante di Salvatore Pititto di San Giovanni di Mileto, arrestato nell’operazione “Stammer” unitamente al cugino Pasquale Pititto, quest’ultimo sulla sedia a rotelle dopo un agguato nei primi anni ’90 ad opera del clan Galati di Mileto alleato all’epoca ai Molè di Gioia Tauro, ma soprattutto cognato di Michele Iannello, il killer di Nicolas Green (per la storia di Pasquale Pititto LEGGI QUI: Narcotraffico: il National Crime Agency ed i vibonesi dell’operazione “Stammer”), Oksana Verman nel verbale del 9 febbraio scorso ha chiamato in causa per l’importazione di cocaina poi sequestrato nel porto di Livorno, anche Antonio Grillo, alias “Il Bisonte”, già presunto braccio-destro a Bologna del broker Francesco Ventrici con cui è imputato nell’operazione “Due Torri connection”. Secondo Oksana Verman, che abitava in un attico di via Enrico Gagliardi n. 76 a Vibo Valentia, il suo compagno Salvatore Pititto si sarebbe recato più volte a San Calogero al ristorante “L’Orchidea” dei Grillo sequestrato insieme ad altri beni (LEGGI QUI: Narcotraffico: operazione “Stammer”, gip convalida sequestro beni per milioni di euro) accompagnato dal narcotrafficante John Peludo, l’emissario colombiano inviato in Italia per portare a compimento la trattativa sull’importazione della cocaina. Su Pasquale Grillo, Oksana Verman ha invece dichiarato agli investigatori di non sapere se lo stesso “era coinvolto nell’affare della droga sequestrata a Livorno”, con Salvatore Pititto cha avrebbe riferito alla donna delle lamentele “fatte a Pasquale Grillo quando le cose andavano male con il figlio Antonio”. Il Riesame ha deciso di lasciare i tre Grillo in carcere.
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