Comune Vibo, si dimette Muratore: «Non si può più andare avanti»
Il presidente del consiglio getta la spugna dopo l’inchiesta Rinascita: «Situazione allarmante, non me la sento di proseguire per il bene dei cittadini»
«Non me la sento più di andare avanti. Quello che emerge dall’ultima inchiesta è un quadro allarmante che riguarda anche il nostro Comune». Il presidente del consiglio comunale di Vibo Valentia Pino Muratore ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente ma anche da semplice consigliere. L’inchiesta “Rinascita-Scott”, che ha gettato un fascio di luce anche sui rapporti pericolosi tra l’ente e la ‘ndrangheta, non ha lasciato indifferente Muratore: «Io penso francamente che dobbiamo ringraziare il procuratore Gratteri, perché col suo lavoro ha mostrato cose che, almeno per me, erano sconosciute. Non posso non constatare che sono rimasti coinvolti numerosi dipendenti comunali, esponenti politici e il comandante della Municipale. Un’indagine non è certamente una sentenza di condanna, ma un politico non deve sottovalutare i segnali che provengono dall’esterno. Avrei anche potuto continuare a chiudermi in una stanza – ha aggiunto Muratore – e convocare i consigli comunali come se niente fosse. Ma io mi ritengo una persona per bene e non mi sento, per il bene dei cittadini, di andare avanti così».
Fino alla votazione del prossimo presidente, a farne le veci ci penserà il vicepresidente vicario Giuseppe Policaro, mentre in Consiglio, una volta preso atto delle dimissioni di Muratore, che era stato eletto con 252 preferenze, entrerà il primo dei non eletti nella lista di Forza Italia, ovvero il già assessore Katia Franzè.
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