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‘Ndrangheta: il Riesame scarcera Giuseppe Accorinti, boss di Zungri

La decisione arriva dopo un annullamento con rinvio della Cassazione dell’ordinanza di custodia in carcere per l’omicidio Fiamingo ed il tentato omicidio di Francesco Mancuso

‘Ndrangheta: il Riesame scarcera Giuseppe Accorinti, boss di Zungri
Giuseppe Accorinti

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, in sede di giudizio di rinvio disposto dalla Suprema Corte di Cassazione, in accoglimento di un ricorso proposto dagli avvocati Giuseppe Bagnato e Francesco Sabatino, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Accorinti, 60 anni, ritenuto il boss di Zungri. I fatti riguardano l’omicidio di Raffaele Fiamingo e il tentato omicidio di Francesco Mancuso avvenuti il 9 luglio de 2003 a Spilinga.

In particolare, nell’aprile scorso il gip distrettuale di Catanzaro aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, con ordinanza emessa il 14 maggio scorso ha confermato la misura cautelare in carcere nei confronti di Accorinti, ritenendo che lo stesso avesse avuto un ruolo esecutivo nei fatti di sangue, sulla base delle plurime dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, nonché su ulteriori emergenze investigative, rappresentate anche da intercettazioni ambientali. Avverso il rigetto da parte del Tribunale del Riesame, gli avvocati Giuseppe Bagnato e Francesco Sabatino hanno proposto ricorso in  Cassazione, contestando sotto il profilo giuridico la ricostruzione argomentativa del Tribunale di Catanzaro. [Continua dopo la pubblicità]

Il 4 ottobre scorso, quindi, la prima sezione penale della Suprema Corte, in accoglimento del ricorso dei difensori, ha annullato l’ordinanza del Tribunale del Riesame, specificando che non era stato tenuto in debito conto il precedente giudicato cautelare che si era formato il 20 ottobre del 2005, allorquando il Tribunale della libertà di Catanzaro aveva rigettato l’appello del pm avverso il rigetto della richiesta di misura cautelare a suo tempo avanzata. Precisava altresì il Tribunale, che nei confronti dell’indagato non vi era una convergenza delle accuse da parte dei diversi collaboratori di giustizia: Andrea Mantella, Domenico Cricelli, Angiolino Servello, Emanuele Mancuso. All’esito del giudizio di rinvio, il Tribunale di Catanzaro dopo aver ascoltato le discussioni degli avvocati Francesco Sabatino e Giuseppe Bagnato, nonché le repliche del pm, ha emesso il dispositivo con il quale, in accoglimento delle argomentazioni difensive, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Giuseppe Accorinti, disponendo al contempo l’immediata scarcerazione.

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