Fondi ai gruppi consiliari della Provincia di Vibo, due i testi in aula
Dinanzi al Tribunale collegiale hanno deposto Pietro Giamborino e Ulderico Petrolo. Fra gli imputati anche l’ex presidente Francesco De Nisi. Contestati i reati di peculato e falso
Nuova udienza stamane dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Giulio De Gregorio, per il processo nei confronti di sette imputati rimasti coinvolti nell’inchiesta sui presunti fondi illegittimi ai gruppi consiliari della Provincia. In particolare, ad essere ascoltati oggi in aula ed a rispondere alle domande dell’avvocato Giuseppe Di Renzo, sono stati l’ex consigliere regionale ed ex presidente del Consiglio provinciale di Vibo, Pietro Giamborino, e l’ex segretario e poi direttore generale della Provincia, Ulderico Petrolo.
Pietro Giamborino ha spiegato in aula che da presidente del Consiglio provinciale, unitamente alla conferenza dei capigruppo, aveva deciso di cambiare il regolamento interno per normare l’elargizione dei fondi, destinati ai consiglieri provinciali, alle associazioni presenti sul territorio provinciale. “Era il 2004 – ha ricordato Giamborino – e abbiamo deciso di venire incontro alle richieste delle associazioni perché questo è uno dei compiti della Provincia. I contributi, nell’ordine di quaranta, cinquantamila euro, oggetto del regolamento, erano destinati all’operatività dei gruppi consiliari della Provincia”. Vale a dire dei politici eletti in consiglio provinciale. Il cambio del regolamento consentiva che una parte di tali contributi finissero anche alle associazioni.
Ancora più chiaro sul punto l’ex segretario ed ex direttore generale della Provincia, Ulderico Petrolo. “C’era una norma – ha dichiarato – che permetteva di destinare alle associazioni del territorio che ne avessero fatto richiesta, i contributi destinati ai gruppi consiliari. Erano tali gruppi che potevano scegliere se destinare queste somme ad associazioni del territorio o tenerli per sé”. [Continua dopo la pubblicità]
Diversa, invece, l’impostazione accusatoria che contesta agli imputati, a vario titolo, i reati di peculato e falso ideologico. Imputati che rispondono ai nomi di: Francesco De Nisi, ex presidente della Provincia di Vibo Valentia; Giuseppe Condello, ex consigliere provinciale ed attuale sindaco di San Nicola da Crissa; Giuseppe Barilaro, ex presidente del Consiglio provinciale di Vibo ed attuale sindaco di Acquaro; Giuseppe Raffele, ex consigliere provinciale, già consigliere comunale a Serra San Bruno, nonché candidato alla presidenza della Provincia nel settembre del 2014 in quota Udc e non eletto; Antonio Vinci, ex dirigente della Provincia di Vibo; Armanda De Sossi, ex dirigente della Provincia di Vibo; Carlo Brosio, ex consigliere provinciale.
Nei confronti di Raffele, Barilaro, Condello, Brosio e Vinci, la pubblica accusa contesta pure il reato di falso ideologico per aver “falsamente attestato”, secondo l’accusa, la quantificazione nel 2010 di fondi assegnati ai gruppi consiliari per 73 mila euro. Somma di cui tutti gli imputati (e da qui l’accusa di peculato) avrebbero agevolato l’appropriazione da parte degli effettivi beneficiari dei fondi. Impegnati nel collegio di difesa gli avvocati Domenico Colaci, Rosa Condello, Gaetano Scalamogna, Antonio Porcelli, Giuseppe Di Renzo, Antonio Barilaro e Pino Altieri. La Provincia di Vibo in tale processo figura quale parte lesa. La prossima udienza del processo è stata fissata per il 3 marzo.
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