Scomparsa Lacaria, si fa strada la pista economica. Il sindaco: «Bruno tradito dalla sua generosità» (VIDEO)
Il primo cittadino di Spadola, Giuseppe Barbara, cugino dello scomparso, ipotizza una precisa motivazione dietro la sparizione del commercialista del quale non si hanno notizie da mercoledì scorso
Sono trascorsi quattro giorni dalla scomparsa di Bruno Lacaria, il commercialista di Spadola di cui non si hanno più notizie da mercoledì scorso, quando il 52enne è uscito dalla sua abitazione per andare a lavoro a Chiaravalle Centrale.
Una breve sosta in un bar per poi essere immortalato dalle telecamere di sorveglianza in compagnia del suo amico e compare d’anello, Giuseppe Zangari, commerciante di 46 anni del luogo che il giorno dopo la sparizione dell’amico, ha ingerito un pesticida, costretto – questa la sua versione dei fatti – da due uomini con il volto travisato e sotto la minaccia di un’arma.
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Versione che dal letto dell’ospedale di Locri dove si trova ancora ricoverato, dovrà confermare al magistrato che nelle prossime ore andrà ad interrogarlo. Zangari è l’ultima persona ad avere visto il commercialista.
E’ l’unica persona che potrebbe fornire qualche elemento in più utile alle indagini. Indagini che vanno avanti nel massimo riserbo e senza sosta così come le ricerche dello scomparso. Da venerdì, nella piazza del paese, è stata allestita una postazione di comando avanzato per coordinare le ricerche.
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Vigili del fuoco, carabinieri, polizia e corpo forestale stanno scandagliando tutta la vasta zona boschiva intorno al paese. Le ricerche sono state estese anche al corso del fiume Ancinale e all’invaso della Lacina a Brognaturo.
Le speranze di trovare il commercialista ancora in vita dopo quattro giorni sono ridotte al lumicino. Il sindaco del paese, Giuseppe Barbara, cugino dello scomparso, si rivolge ai suoi concittadini: «Se qualcuno ha visto o sentito qualcosa parli – ha detto, intervistato per il tg di LaCNews24 -. Se malauguratamente fosse stato ucciso, come temiamo, aiutateci a trovare il corpo, per dargli una degna sepoltura. Mio cugino era una brava persona, un uomo onesto e generoso. Ed è stata forse proprio la sua generosità – ha affermato Giuseppe Barbaro – a tradirlo».
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