Sanità in ginocchio, sindaci calabresi dal ministro Speranza
A guidare la delegazione, composta tra gli altri dal primo cittadino di Vibo Maria Limardo, il presidente di Anci Calabria Gianluca Callipo. In primo piano le carenze di organico e la gestione del settore
«Valuterò la fattibilità di un piano straordinario per i concorsi in Sanità, come proponete». Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha risposto ai sindaci calabresi che questa mattina lo hanno incontrato a Roma, nella sede del ministero. La delegazione di primi cittadini, guidata dal presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, e composta, tra gli altri, dal sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo, ha incontrato l’esponente del Governo in seguito all’esplicita richiesta in questo senso avanzata nei giorni scorsi dall’Associazione dei Comuni e dalla Conferenza dei sindaci della provincia di Cosenza. Sul tavolo della riunione c’erano le proposte avanzate da Anci Calabria in merito alle due questioni ritenute prioritarie: aumento del personale medico e infermieristico per far fronte alle forti carenze di organico che si registrano negli ospedali calabresi, contestualmente a una decisa inversione di rotta rispetto alla fallimentare esperienza della gestione commissariale del settore.
«Abbiamo illustrato al ministro il livello di allarme sociale che la drammatica situazione della sanità calabrese genera nei cittadini – ha spiegato Callipo al termine della lunga riunione, durata circa un’ora e mezza -. Una situazione che Speranza ovviamente conosce bene, anche se probabilmente a Roma non si percepiscono fino in fondo i timori e le angosce che serpeggiano nelle nostre comunità, costrette a fare i conti quotidianamente con servizi e strutture molto al di sotto degli standard richiesti dalla legislazione nazionale. Il ministro, dal canto suo, ha preso atto che da molto tempo i Livelli minimi di assistenza, i Lea, non sono garantiti, uno scenario che con il commissariamento è peggiorato invece di migliorare come avrebbe dovuto». I sindaci hanno quindi esposto nel dettaglio la loro proposta, già accennata nella richiesta ufficiale dell’incontro al ministero: verificare direttamente il fabbisogno delle varie aziende sanitarie e avviare un piano straordinario per i concorsi, affidando a un organismo nazionale come il Formez, o a una struttura ministeriale creata ad hoc, il loro espletamento.
«Questo – ha spiegato il presidente di Anci Calabria – consentirebbe di garantire maggiore tempestività e trasparenza nelle assunzioni, alleggerendo le Asp calabresi e offrendo in tempi brevi una risposta efficace alla carenza di personale». Nell’accogliere la proposta, riservandosi di valutarla con attenzione, il ministro Speranza ha riferito di essere impegnato a superare i paletti della legge Madia almeno per quanto riguarda il settore della Sanità, al fine di garantire il rinnovo dei contratti dei lavoratori a tempo determinato, avviando contemporaneamente le procedure di stabilizzazione laddove sia possibile. Provvedimenti, ha detto, che dovrebbero trovare spazio già nella legge di Bilancio. Inoltre, il ministro ha assicurato il suo impegno per lo scorrimento delle graduatorie degli idonei che hanno già sostenuto in passato un concorso, ma che attendono ancora di essere assunti. Sul piano squisitamente finanziario e con riferimento all’intero comparto nazionale della Sanità, Speranza ha riferito di due miliardi di euro che saranno destinati al Fondo sanitario nazionale, mentre altri due miliardi di euro saranno invece investiti nell’ammodernamento delle strutture ospedaliere. «Consideriamo molto positivo l’approccio del ministro – ha concluso Callipo -, che ha dimostrato attenzione alle problematiche che gli abbiamo sottoposto e ha fornito risposte convincenti. Ora attendiamo con fiducia che gli impegni presi si tramutino in provvedimenti concreti già dal varo della nuova finanziaria, a cominciare proprio dall’assunzione di nuovo personale. Dal canto nostro continueremo a vigilare costantemente sull’azione di Governo e Parlamento, pretendendo, come è giusto che sia, che la sanità calabrese assurga a questione nazionale da risolvere senza ulteriori indugi legislativi e operativi».