sabato,Marzo 15 2025

Il bike sharing a Vibo è uno scempio a cielo aperto: bici sparite o tra i rovi per un servizio pagato e mai entrato in funzione

Sono passati poco più di due anni da quando l’allora sindaco Maria Limardo inforcò un’ebike per una sgambata inaugurale in piazza Municipio. Dall’attuale amministrazione silenzio imbarazzato anche se già si pensa di replicare tutto a Vibo Marina

Il bike sharing a Vibo è uno scempio a cielo aperto: bici sparite o tra i rovi per un servizio pagato e mai entrato in funzione

Alla larga, alla stretta, Pinocchio in bicicletta! La vecchia filastrocca per bambini sembra perfetta per commentare la triste parabola del bike sharing a Vibo Valentia: 20 bici elettriche nuove di zecca, presentate in pompa magna nell’ottobre del 2022 dall’allora sindaco Maria Limardo, mai entrate davvero in funzione e ora sparite. Le poche che restano sono ancora inchiavardate da oltre due anni agli stalli di quattro stazioni cittadine di ricarica presenti in piazza Municipio, piazza San Leoluca, Parco urbano e Parco delle rimembranze. La rivoluzione della mobilità sostenibile nel capoluogo vibonese ha il sapore amaro di una beffa costata (per ora) circa 70mila euro di fondi pubblici gettati letteralmente alle ortiche, quelle che inghirlandano ruote sgonfie e catene arrugginite delle e-bike superstiti che attendono il colpo di grazia del definitivo atto vandalico.

L’illusione che anche Vibo potesse sembrare una città normale comincia alla fine del 2020, durante l’amministrazione Limardo, con una delibera di giunta, la numero 238 del 29 dicembre, che fa leva su un decreto del Ministero dell’Interno per interventi di mobilità sostenibile. È il primo passo del “progetto bike sharing” a Vibo, con un atto d’indirizzo che prevedeva l’istallazione delle ciclostazioni nell’area urbana e nelle frazioni marine. I soldi ci sono: li mette a disposizione la Legge di bilancio del 2020 che istituisce un fondo da 50 milioni di euro l’anno per “interventi finalizzati alla promozione e al potenziamento di percorsi di collegamento urbano destinati alla mobilità ciclistica”. Che fai? Sprechi l’occasione? Certo che no. E dunque anche il Comune di Vibo si mette in fila e ottiene la sua fetta, vedendosi assegnare un contributo “per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024 in proporzione al numero degli abitanti, pari a 130mila euro”, da utilizzare non solo per il bike sharing.

E allora via, si parte (si fa per dire): con determina numero 1148 del 9 settembre 2021 “- adottata dal Dirigente dell’Area 3 Settore 6 Ambiente Manutenzione Gestione Rifiuti – si è provveduto ad affidare la fornitura e posa in opera 4 ciclostazioni complete, costituite da 10 stalli ciascuna, n. 20 biciclette elettriche a pedalata assistita e sistema di gestione centrale per il servizio di bike-sharing del comune di Vibo Valentia, alla ditta On Electric Sharing Mobility S.R.L”, con sede legale a Roma. Poi, un anno dopo, il 21 ottobre viene approvato anche lo schema di convenzione per la gestione del servizio, che viene affidata all’associazione Confederazione nazionale del lavoro (Cnl territoriale). Pronti. Non resta che pedalare.

Il sindaco di Vibo in sella alla bike sharing, accanto Lorenzo Lombardo e Rino Putrino

Lo fa l’ex sindaco Maria Limardo, che in un’assolata giornata di ottobre “inaugura” il servizio di bike sharing a favore di telecamere con una sgambata in piazza Municipio. La scena viene consegnata agli annali e le sorti magnifiche e progressive di Vibo sembrano prendere forma definitiva. Peccato che da allora – e sono passati più di due anni – quelle bici non le abbia utilizzate nessuno. O quasi.

Secondo l’ex assessore all’Ambiente Vincenzo Bruni, per un periodo hanno funzionato: «Qualcuno ha utilizzato le biciclette a pedalata assistita, come i ragazzi che partecipavano all’Erasmus. Purtroppo da queste parti manca la mentalità giusta e i vibonesi non hanno risposto come mi aspettavo, per questo il servizio non ha preso piede – continua Bruni -. Alla fine sì, posso dire che è stato un flop ma lo rifarei, perché c’è bisogno di cambiare, di evolversi». E le biciclette lasciate alle intemperie e alla mercè dei vandali? Bruni afferma che i video dei danneggiamenti sono stati consegnati alle autorità competenti: «C’erano le telecamenre puntate sugli stalli, ci sono le immagini di chi ha danneggiato le bici». Ma conseguenze finora non ce ne sono state: «Non so – conclude Bruni – noi abbiamo passato i filmati alle forze dell’ordine».

Chiedere conto all’attuale amministrazione è praticamente impossibile. Abbiamo tentato invano con il vice sindaco e assessore ai Trasporti, Alessandra Pilegi: uno, due, tre messaggi ma niente. Finché dal Comune ci fanno sapere che il bike sharing non rientra nelle sue deleghe. Bisogna chiedere a Salvatore Monteleone, assessore ai Lavori pubblici, ci dicono. Ci proviamo, ma il risultato è identico. Pare non abbia nulla da dire.

Eppure, molto recentemente, l’amministrazione Romeo ha deciso di continuare nel solco tracciato dalla precedente amministrazione, destinando altri 61mila euro, iva compresa, per replicare a Vibo Marina quanto (non) fatto a Vibo città. Quindi nuovo affidamento alla romana On Electric Sharing Mobility S.R.L, per acquisto di bici e stazioni di ricarica da allestire vista mare. Stavolta, probabilmente, più che le ortiche sarà la salsedine ad avere la meglio. Alla larga, alla stretta, Pinocchio in bicicletta!

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