domenica,Marzo 9 2025

Tropea, all’Istituto Galluppi la lezione del prof Cuda sul gin: «Studiare il mercato per conoscere meglio il prodotto»

Il docente di sala bar al corso serale ha tenuto una dimostrazione aperta al pubblico. Presente anche l'associazione Cocktails&Dreams di Vibo: «Calabria ricca di materie prime per realizzare buone bottiglie»

Tropea, all’Istituto Galluppi la lezione del prof Cuda sul gin: «Studiare il mercato per conoscere meglio il prodotto»
Pierangelo Cuda e Nicolantonio Cutuli, istituto Galluppi Tropea

Il Galluppi di Tropea non è solo un istituto di istruzione ma un cento dinamico che accoglie eventi e iniziative. Nel pomeriggio di venerdì, infatti, all’interno dell’edificio dove solitamente si svolgono anche i corsi serali dell’indirizzo alberghiero, si è tenuta una particolare quanto interessante lezione-dimostrazione che ha avuto come protagonista il gin. A tenerla è stato il docente di sala bar, Pierangelo Cuda, il quale ha ripercorso non solo la storia del gin ma ha anche fornito un’analisi sul mercato territoriale in tale ambito.

L’analisi del professore Cuda

Bottiglie di gin da tutto il mondo

Ad aprire la dimostrazione è stato innanzitutto il dirigente scolastico Nicolantonio Cutuli: «La nostra scuola è sempre propositiva, con iniziative che danno lustro al territorio senza essere trincerata con programmi di studio, permettendo un osmosi tra istruzione e attività. Il corso serale, nato da pochi anni fa, ha avuto grandissima importanza e riconoscenza, grazie anche ad allievi da ogni parte della provincia vibonese che hanno volontà di imparare e acquisire competenze».
Prima della dimostrazione, comunque, lo stesso professore Cuda ha spiegato l’evoluzione della professione ma, soprattutto, del mercato: «Dallo scorso anno la scuola sta seguendo un percorso del saper ber e del saper mangiare, e in questa occasione affrontiamo il tema del gin. In altre parole, viene messa in campo la produzione del gin mondiale e ogni nazione risponde con un prodotto diverso, di conseguenza noi consumatori possiamo avere prodotti di qualità con elementi fatti da tutte le parti del mondo. Bisogna però superare le barriere del classico gin tonic da bar». E ancora: «Io insegno al corso serale a ristoratori e albergatori e il mio intento è inculcare il fatto che il mondo della ristorazione è molto vasto, in crescita anno per anno. In questo caso, il miglior metodo per servire un gin è innanzitutto un’analisi di mercato che è a mio avviso fondamentale per conoscere il prodotto. Bisogna andare incontro alle richieste del cliente che può avere diverse intolleranze e dunque non bisogna farlo sentire a disagio. Abbiamo bottiglie che ci sono arrivate da tutto il mondo e da tutta Italia: Africa, Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo, Giappone, Sicilia, Sardegna, Calabria. Un ventaglio a 360 gradi del globo terrestre. Il segreto del mercato, però, riguarda il ritorno del cliente e non il numero».

Leggi anche ⬇️

Il contributo dell’associazione Cocktails & Dreams

Alla realizzazione dell’evento ha collaborato anche l’Associazione Cocktails & Dreams aps, sita a Vibo Marina, rappresentata dal presidente Francesco Calzone: «Noi ci occupiamo prevalentemente di formare le cosiddette nuove leve facendo masterclass o programmi di aggiornamento in modo da portare le tendenze mondiali anche agli occhi e alle orecchie dei bartender calabresi. Il bar è sempre un mondo in evoluzione, anche se però è sempre viva la parte classica che non morirà mai». E ancora: «Da qualche anno il gin è al centro della miscelazione internazionale, con le tendenze che adesso si stanno sposando su i distillati di origine agave, ovvero prodotti nel centroamerica. In Italia, inoltre, abbiamo ottime aziende che producono gin ma anche in Calabria, in quanto la nostra terra è ricca di quelle materie prime che servono per realizzare poi una buona bottiglia di gin».

Articoli correlati

top