venerdì,Novembre 29 2024

Sbarco migranti, la smentita di Talesa: «Nessuna epidemia tra i disperati giunti a Vibo Marina» (VIDEO)

Il dirigente del Suem 118 dell’ospedale “Jazzolino” mette un punto fermo alle voci incontrollate di questi giorni su presunti casi di Ebola: «E’ ora di smetterla con le sciocchezze. Qui si parla di vite umane e di professionalità impiegate giornalmente in un’emergenza senza fine».

Sbarco migranti, la smentita di Talesa: «Nessuna epidemia tra i disperati giunti a Vibo Marina» (VIDEO)

Una voce mormorata da qualche scellerato tra i corridoi dell’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia. La propagazione incontrollabile e pericolosa sui social. L’allarme, ingiustificato, scattato in città per alcuni presunti casi di virus ebola riscontrati sul gruppo degli oltre 600 migranti sbarcati negli ultimi giorni al porto di Vibo Marina. 

Un incubo che fa il giro di Vibo in pochissimi minuti creando il panico. Una notizia che molti collegano a quella, questa volta vera, della morte di due dei disperati recuperati a largo della Libia dalla nave “Diciotti” della Guardia Costiera. 

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La smentita. Situazione smentita categoricamente dal dirigente del Suem 118, Antonio Talesa: «Non esiste nessun caso di ebola – sottolinea Telesa – le persone decedute sono morte perché erano malnutrite e disidratate. E’ ora di smetterla con le sciocchezze – tuona – qui si parla di vite di persone disperate e di professionalità impiegate giornalmente in un’emergenza senza fine». 

I numeri. Quello di domenica sera è il primo sbarco del 2017 al porto di Vibo Marina. Uno dei più numerosi. Il numero 27 dal 2014. Da allora nello scalo vibonese sono transitati oltre 11mila migranti. La metà solo nel 2016. 

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L’attesa prima del trasferimento. Pochi i migranti che sono rimasti e che resteranno sul territorio vibonese. Per molti è già iniziata un’altra vita. Altri aspettano di cominciarla. E’ il caso degli immigrati, per lo più africani, giunti in città negli ultimi giorni.  Attualmente si trovano alloggiati in due capannoni nella zona industriale di Porto Salvo. Da qui, completato l’iter sanitario e burocratico saranno ripartiti su tutto il territorio nazionale secondo i criteri del  piano di smistamento ministeriale.

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