Donazione del sangue, l’Avis di Serra San Bruno elegge il nuovo direttivo. Si punta a riavere una sede «dopo lo sfratto dall’ospedale»
A guidare il sodalizio, Maria Rosaria Franzè. Intanto il socio fondatore Nicodemo Napoli lancia un appello alle istituzioni amministrative e sanitarie per la concessione di nuovi locali
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L’Avis di Serra San Bruno rinnova i suoi organi con l’obiettivo di dare continuità alla lodevole attività portata avanti ormai da 23 anni. Nell’ultima riunione (presenti anche i rappresentanti dell’Avis di Mileto e Limbadi) sono stati approvati il bilancio preventivo 2025 ed il consultivo 2024 e sono state affrontate diverse tematiche strettamente connesse al buon funzionamento. Prima fra tutte, per come emerso dalla relazione del presidente uscente Franco Casini, è la problematica relativa alla sede che sta causando disagi non secondari. «Siamo stati sfrattati dall’ospedale – ha infatti affermato Casini – e adesso l’attività di raccolta del sangue viene esercitata con l’ausilio dell’emoteca presso l’Hotel Certosa. Solo grazie all’impegno e a continui sacrifici stiamo mandando avanti l’associazione».
Il nuovo direttivo
L’Assemblea ha provveduto ad eleggere il nuovo Consiglio direttivo che sarà composto da Maria Teresa, Maiolo, Salvatore Sibio, Susy Macrì, Cosimina Pisani, Biagio Cutrì, Gessica Costa, Sandro Cavallaro, Biagio Cutrì, Nicodemo Napoli, Maria Rosaria Franzè, Franco Casini e Raffaele Rullo. Per questi ultimi due è stata avanzata la candidatura al Consiglio direttivo provinciale. Faranno parte dell’Assemblea provinciale Maria Teresa Maiolo e Gessica Costa, mentre in quella regionale entreranno Nicodemo Napoli e Biagio Cutrì. Quale nuova presidente dell’Avis di Serra San Bruno è stata designata Maria Rosaria Franzè.
La nuova sede
A margine dell’incontro, il socio fondatore Nicodemo Napoli, già medico chirurgo all’ospedale “San Bruno” e profondo conoscitore delle dinamiche sanitarie, ha voluto sottolineare “l’importanza dei donatori” che «mettono il Sistema sanitario nazionale nella condizione di funzionare» ed ha raffrontato i tempi in cui «c’era mancanza di sangue» con quelli attuali in cui è stata raggiunta «l’autosufficienza». Un risultato che però “deve essere sempre mantenuto” e non deve essere dato per scontato. Napoli ha poi rivolto un accorato appello «alle Istituzioni amministrative locali ed a quelle sanitarie affinché sia concessa una sede» aggiungendo che tra qualche mese «l’Avis provinciale sarà dotata di una sua sede».
La neopresidente Franzè ha spiegato di essere mossa «dal desiderio di aiutare gli altri» precisando di far parte «da 5 anni dell’Avis, che è composta da persone che si sono spese per il territorio e per favorire nuove donazioni». Franzè, che è anche componente Admo, ha ringraziato il suo predecessore per il lavoro svolto, ha rimarcato la necessità di «coinvolgere i giovani» ed ha sostenuto di aver «assunto questa responsabilità, sicura del supporto del resto della squadra». Infine, ha esteso l’appello a concedere una sede anche ai privati.