«I pini da abbattere erano 2 e non 18»: l’opposizione contesta Marasco (Pd) e sottolinea le contraddizioni con quanto detto da Monteleone
I consiglieri comunali Tucci e Cutrullà puntano il dito anche contro l'assessore di Vibo che «avrebbe dovuto vigilare meglio sui lavori di riqualificazione per evitare danni agli alberi»
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Il gruppo consiliare di opposizione “Cuore Vibonese”, composto da Giuseppe Cutrullà e Danilo Tucci contesta apertamente, attraverso un comunicato stampa, le dichiarazioni del segretario del circolo Pd cittadino, Germando Marasco, in merito alla decisione di abbattere i pini domestici di via Salvemini. «È necessario fare chiarezza – hanno fatto sapere Cutrullà e Tucci -. Marasco ha affermato che l’abbattimento dei 18 alberi fosse previsto sin dall’inizio nel progetto di riqualificazione della piazza e ha attribuito la responsabilità di questa scelta ai progettisti e alla precedente amministrazione comunale. Tuttavia – hanno sottolineato -, questa ricostruzione non corrisponde ai fatti».
«Il progetto originale, infatti, prevedeva l’abbattimento di soli due pini, non 18. La decisione di procedere con un taglio così massiccio è stata presa solo in seguito ai danni subiti dagli alberi durante i lavori di riqualificazione e a precedenti interventi di manutenzione che hanno compromesso la stabilità delle radici. Questi elementi sono stati confermati dalla perizia agronomica redatta da Luca Rotiroti per conto del Comune, che ha evidenziato come la sicurezza pubblica fosse a rischio. È importante sottolineare – hanno aggiunto Tucci e Cutrullà – che l’attuale amministrazione ha ereditato un progetto che mirava a preservare il patrimonio arboreo e non a eliminarlo come si evince dalle tavole progettuali. Le dichiarazioni di Marasco, dunque, risultano fuorvianti poiché omettono il fatto che il progetto iniziale non prevedeva l’abbattimento indiscriminato di tutti i pini».
«Tra l’altro – hanno precisato i due consiglieri comunali di opposizione – registriamo versioni discordanti: Da una parte Gernando Marasco (Pd) ha sostenuto che il taglio degli alberi fosse previsto sin dall’inizio del progetto di riqualificazione. Dall’altra, Salvatore Monteleone, assessore dell’attuale giunta, ha fornito una versione diversa sottolineando che inizialmente il progetto prevedeva l’abbattimento di soli due alberi, mentre il taglio massiccio è stato deciso successivamente per motivi di sicurezza».
Per il gruppo consiliare “Cuore Vibonese”, «appare evidente che dopo solo 8 mesi non ci sia comunicazione tra la giunta e i consiglieri e, più in generale, tra l’amministrazione e i partiti che gli hanno dato sostegno in campagna elettorale. Dopo pochi mesi appare tutto sfilacciato». Per i due, «è fondamentale che il dibattito pubblico su questioni delicate come questa si basi su dati concreti e verificati, evitando polemiche basate su informazioni inesatte. Se si vogliono individuare responsabilità, allora è giusto sottolineare che l’assessore Monteleone avrebbe dovuto vigilare meglio sulla gestione dei lavori di riqualificazione. Se il monitoraggio fosse stato più attento – hanno poi concluso nel comunicato stampa congiunto -, forse si sarebbero potute evitare alcune problematiche che potrebbero portare all’abbattimento».