Ambulanze in coda e caos all’ospedale di Vibo, Mammoliti e Lo Schiavo: «Scenari non degni di un paese civile. Come sono stati usati i soldi?»
I due consiglieri puntano il dito contro il governo regionale e presentano un'interrogazione urgente alla giunta Occhiuto. Al prefetto chiedono invece di convocare un tavolo di confronto
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«Le impietose immagini, riportate dalla stampa, di ben sette ambulanze in fila al Pronto soccorso dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, certificano l’ormai cronica criticità della sanità vibonese». È quanto affermano i consiglieri regionali Raffaele Mammoliti (Partito democratico) e Antonio Lo Schiavo (capogruppo del Misto – Liberamente progressisti) che, in merito alla vicenda, hanno inoltrato una interrogazione urgente al presidente della Giunta regionale.
I due consiglieri regionali alludono, in particolare, a quanto accaduto ieri, domenica 23 febbario, quando a causa della carenza di posti letto e barelle, i pazienti arrivati in ambulanza al Pronto soccorso dello Jazzolino sono stati costretti a rimanere a lungo a bordo dei mezzi, che per forza di cose in quel frangente non potevano essere utilizzati per altre emergenze sul territorio. «Immagini non degne di un Paese civile – sottolineano i consiglieri – e non affatto coerenti con la quantità delle risorse disponibili che, se utilizzate proficuamente, dovrebbero garantire l’appropriatezza delle cure e l’erogazione di prestazioni e servizi».
«Scenari da terzo mondo»
«In tale direzione – spiegano Lo Schiavo e Mammoliti – bisognerà conoscere come siano state utilizzate le risorse assegnate per l’ammodernamento tecnologico e digitale del presidio ospedaliero, per l’acquisto di risonanze, Tac, mammografi e altre strumentazioni necessarie. Risorse che ammontano ad oltre 5 milioni di euro. Invece, siamo a corto di barelle, lettighe e altri dispositivi necessari al Pronto soccorso per una degna presa in carico delle persone. Tutto ciò è moralmente e civilmente inaccettabile e vicende come queste richiamano alla mente scenari a dir poco da Terzo mondo. È del tutto evidente che tali criticità si ripercuotono negativamente non solo sui cittadini/utenti ma anche su tutti gli operatori».
Sanità «collassata»
Per Mammoliti a Lo Schiavo «la verità è che la sanità vibonese è ormai da troppo tempo collassata e che da parte dell’attuale Governo regionale non si è fatto nulla per tutelare e difendere il sistema sanitario vibonese che rappresenta la punta più acuta e drammatica della crisi del sistema sanitario regionale». «Di tutto ciò – rimarcano – avrebbe dovuto discuterne e prenderne consapevolmente atto anche la Conferenza dei sindaci che ha, in maniera faziosa, escluso dall’ultima riunione ben tre consiglieri regionali, denotando una concezione culturale e politica miope che stigmatizziamo, auspicando un rapido confronto aperto a tutti gli attori istituzionali e associativi del territorio».
La richiesta di un tavolo ad hoc
Un confronto che «punti ad assumere adeguate determinazioni, rivendicare investimenti e provvedimenti adeguati per la sanità vibonese, sempre più proiettata verso uno smantellamento inaccettabile. Sollecitiamo al signor prefetto, al quale abbiamo già richiesto un apposito incontro – concludono Mammoliti e Lo Schiavo -, la convocazione di un tavolo per incalzare chi detiene ruoli di responsabilità e governo ad assumere immediate soluzioni a garanzia del diritto costituzionale alla salute ormai fortemente compromesso».