sabato,Febbraio 22 2025

Percolato nel Mesima e rifiuti nel Parco delle Serre, l’inchiesta sulla Eco Call di Guarascio passa alla Dda che la chiude per 14 indagati

Il reato di traffico illecito di rifiuti sposta la competenza dalla Procura di Vibo alla quella distrettuale. Nel mirino l’impianto di Vazzano gestito dal patron del Cosenza Calcio e consigliere comunale a Lamezia. Indagini chiuse anche per funzionari Arpacal e dirigenti della Regione

Percolato nel Mesima e rifiuti nel Parco delle Serre, l’inchiesta sulla Eco Call di Guarascio passa alla Dda che la chiude per 14 indagati
Limpianto di Vazzano e nel riquadro Eugenio Guarascio

Quattordici indagati di cui undici persone fisiche e tre persone giuridiche. L’inchiesta dei carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia, e che mira a far luce sul ciclo di trasformazione dei rifiuti effettuato all’interno di un impianto di recupero con sede a Vazzano, è stata chiusa dalla Dda di Catanzaro con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Il passaggio dell’inchiesta dalla Procura di Vibo Valentia alla Procura distrettuale di Catanzaro è legato alla contestazione del reato di traffico illecito di rifiuti, ipotesi delittuosa di competenza funzionale delle Dda. All’inchiesta è stata però applicata il pm della Procura di Vibo Filomena Aliberti che, unitamente al sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Irene Crea, ha ora firmato l’avviso di conclusione indagini.
Questi tutti indagati per i quali l’inchiesta è stata chiusa: Eugenio Guarascio, 71 anni, di Lamezia Terme e sua sorella Ortenzia Guarascio, 60 anni, anche lei di Lamezia Terme; Maria Carmela Amato, 47 anni, di Cosenza; Giuseppe Antonio Caruso, 32 anni, di Lamezia Terme; Francesco Currado, 71 anni, di Curinga (direttore tecnico dell’impianto di ammendante compostato della Eco Call di Vazzano); Rosario Fruci, 51 anni, di Lamezia Terme; Alessandro Giardiello, 54 anni, di Castrolibero; Gianfranco Comito, 67 anni, di Vibo Valentia, ingegnere, dirigente del settore Ambiente della Regione Calabria (in passato anche consigliere comunale a Vibo con il Psi); Vincenzo De Matteis, 52 anni, di San Fili; Franco Dario Giuliano, 59 anni, di Ricadi (funzionario Arpacal di Vibo); Nicola Anselmo Ocello, 58 anni, di Vibo Valentia (funzionario Arpacal di Vibo). Tra le persone giuridiche destinatarie dell’avviso di conclusione indagini ci sono tre società: Eco Call spa (con stabilimento a Vazzano, nel Vibonese); Ecologia Oggi (la prima rappresentata da Ortenzia Guarascio, la seconda da Alessio Guarascio), e 4EL Group (rappresentata legalmente da Eugenio Guarascio). 

Le contestazioni

L’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti ed all’inquinamento ambientale viene contestata dalla Dda di Catanzaro a: Eugenio Guarascio, Ortenzia Guarascio, Maria Carmela Amato, Giuseppe Antonio Caruso, Francesco Currado, Rosario Fruci, Alessandro Giardiello, Gianfranco Comito, Vincenzo De Matteis, Franco Dario Giuliano e Nicola Anselmo Ocello. Ognuno per le rispettive qualità avrebbero operato dal marzo 2021 sino al 13 marzo 2024, data del sequestro dell’impianto di Vazzano. Ad Ortenzia Guarascio viene contestato il ruolo di promotrice ed organizzatrice dell’associazione. Agli indagati Ortenzia Guarascio, Eugenio Guarascio, Giuseppe Antonio Caruso, Francesco CurradoRosario FruciMaria Carmela AmatoAlessandro Giardiello viene contestato anche l’illecito smaltimento di rifiuti attraverso la realizzazione di una discarica a Vazzano dove i carabinieri dall’Aliquota operativa del Nor di Serra San Bruno, che hanno operato assieme al Nipaaf dei carabinieri forestali di Vibo Valentia, hanno portato alla luce lo scarico del percolato, prodotto dalla Eco Call di Vazzano, sulla pubblica via con conseguente sversamento nel vicino fiume Mesima”. L’inchiesta evidenzia poi che gli indagati si sarebbero disfatti di circa 264 tonnellate di rifiuti privi del requisito dell’ecocompatibilità, depositandolo in un terreno rientrante nel Parco Regionale delle Serre, in territorio comunale di Serra San Bruno.Qui, in un campo già coltivato a grano, giacevano cumuli di materiale organico dove i carabinieri hanno notato la presenza di plastiche, anche di dimensioni considerevoli, e residui di vetro.

Guarascio e i rifiuti inquinanti

Eugenio Guarascio

Eugenio Guarascio è l’attuale patron del Cosenza Calcio, ma ricopre anche la carica di consigliere comunale di minoranza a Lamezia Terme, città nella quale nel 2019 è stato anche candidato a sindaco con il Partito democratico. Nell’inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti nella discarica di Vazzano risponde quale amministratore unico della 4El Group srl, proprietaria delle quote azionarie della Eco Call spa e della Ecologia Oggi spa. Al centro dell’attività investigativa, proprio il ciclo di trasformazione dei rifiuti effettuato all’interno dell’impianto Eco Call di Vazzano che avrebbe dovuto produrre ammendante compostato misto, un compost per l’agricoltura. L’impianto, di fatto, ad avviso degli inquirenti, non avrebbe però rispettato la procedura prevista nell’autorizzazione integrata ambientale, generando un prodotto che non aveva perso la qualifica di rifiuto, contenente plastiche, vetri e metalli anche pesanti come il cromo, andando così ad inquinare irrimediabilmente i terreni agricoli. Le analisi di laboratorio, effettuate dai carabinieri, avrebbero infatti rilevato valori non conformi ai limiti normativi.

Gli altri reati contestati

Gianfranco Comito

Per il reato di falsità ideologica sono invece indagati: Ortensia Guarascio e Antonio Giuseppe Caruso (accertato, per gli inquirenti, a Vazzano in data 16 giugno 2021), mentre rivelazione di segreti d’ufficio è il reato ipotizzato nei confronti di Vincenzo De Matteis e Franco Dario Giuliano. In particolare, Giuliano avrebbe rivelato a De Matteis notizie riservate in ordine ai controlli dell’Arpacal da effettuare il 6 luglio 2021, unitamente ai carabinieri, nello stabilimento Eco Call di Vazzano. De Matteis, quale dipendente della Regione Calabria, avrebbe svelato ad Ortenzia Guarascio le informazioni apprese da Giuliano. Ortenzia Guarascio, appresa l’indebita notizia, avrebbe così disposto un alleggerimento del materiale organico nello stabilimento di Vazzano, “con la collaborazione di Fruci e Caruso e senza tenere conto del completamento del ciclo di maturazione del materiale organico”.
Getto pericoloso di cose è l’ulteriore reato ipotizzato nei confronti di Ortensia Guarascio e Francesco Currado, tecnico responsabile dell’impianto di “produzione di ammendante compostato da matrici organiche selezionate” della Eco Call. Per Gianfranco Comito, direttore generale del Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria, la contestazione è invece quella di aver agevolato l’autorizzazione per la Eco Call nel ricevere un aumento di rifiuti organici “con la consapevolezza che l’impianto di Vazzano non potesse sostenere tale carico e favorendo così la prosecuzione delle attività della Eco Call attraverso la concessione di ulteriori proroghe alla diffida e all’emanazione dell’ordinanza del 12 aprile 2021, in violazione delle disposizioni di legge”.

Maria Carmela Amato e Alessandro Giardiello, dipendenti di Ecologia Oggi, rispondono quali stretti collaboratori di Ortenzia Guarascio. In tale veste avrebbero partecipato alle varie verifiche eseguite all’impianto, “in qualità di supporto tecnico dell’azienda Eco Call”. Dario Franco Giuliano e Nicola Ocello, funzionari dell’Arpacal di Vibo Valentia, avrebbero infine omesso di segnalare, dopo un controllo, la necessità di sospendere l’attività della Eco Call, attesa l’incapacità dello stabilimento di ricevere un quantitativo superiore di rifiuti organici limitandosi a prescrivere (suggerire) una riduzione di quantitativo di matrice umida in ingresso, così agevolando la continuazione dell’attività e la messa in circolazione di grossi quantitativi di materiale non regolarmente trattato, inquinante e nocivo per la salute”.

I difensori

Tutti gli indagati avranno ora venti giorni di tempo dalla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari per chiedere ai pm Filomenta Aliberti e Irene Crea di essere interrogati o presentare eventuali memorie difensive. Gli avvocati impegnati nel collegio di difesa sono: Francesco Gambardella, Simona La Falce, Giovanni Vecchio, Antonio Porcelli, Sonia Lampasi, Antonio Larussa, Nicola Veneziano, Antonietta Veneziano, Vincenzo Belvedere, Bruno Ganino, Francesco Icopino, Leopoldo Marchese, Antonella Benedetti.

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