Chirurgia Jazzolino a Villa dei Gerani, il Comitato San Bruno pronto ad andare in Procura: «Uno spreco, perché non Serra o Tropea?»
I rappresentanti dell'associazione si riservano di presentate una denuncia anche alla Corte dei conti per un possibile danno erariale: «Invece di usare le strutture pubbliche esistenti si privilegia la sanità privata»
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Il Comitato San Bruno di Serra non ha accolto di buon grado le parole del commissario dell’Asp di Vibo Valentia Vittorio Piscitelli, il quale ieri rispondendo alle domande dei giornalisti ha affermato che in vista dei lavori all’ospedale Jazzolino, il reparto di Chirurgia sarà presumibilmente sposato a Villa dei Gerani e non ha inoltre escluso di ricorrere a «strutture modulari». Una soluzione che era già stata prospettata e ora si fa più concreta con l’avvicinarsi della data in cui dovrebbero iniziare i lavori, ossia a inizio marzo. Ma una soluzione questa che continua a non convincere molti, tra cui appunto i rappresentanti del Comitato serrese che annunciano anche un esposto alla Procura e alla Corte dei conti per danno erariale.
«Sorgono spontanee diverse domande – è scritto in una nota del Comitato San Bruno –, infatti non ci è chiaro il modo di agire di chi oggi dovrebbe tutelare il sacrosanto diritto alla salute nella provincia di Vibo Valentia e di chi dovrebbe risanare i bilanci».
«Il commissario straordinario dell’Asp di Vibo – proseguono – si dice entusiasta, dopo l’incontro avuto a Roma con il commissario ad acta Roberto Occhiuto, di aver trovato la soluzione, spostando di fatto le sale operatorie presso una struttura privata di Vibo Valentia. Perché l’Asp di Vibo, già gravemente indebitata e gestita da una triade commissariale, deve ulteriormente peggiorare il suo bilancio, noleggiando locali privati quando potrebbe utilizzare tali fondi per i servizi necessari alle popolazioni? Perché non utilizzare gli stabilimenti ospedalieri già esistenti e di proprietà dell’Asp?». Il riferimento è agli ospedali di Tropea e Serra San Bruno che già nelle scorse settimane sono stati proposti da molti a supplire lo Jazzolino, durante i lavori di adeguamento sismico che interesseranno quest’ultimo.
«Ricordiamo che sia l’ospedale di Tropea che il presidio di zona disagiata di Serra San Bruno sono equipaggiati di sale operatorie, in particolare il San Bruno dispone di sale nuove e poco utilizzate. Come mai questo spreco di denaro pubblico? Come mai non si coglie l’occasione per valorizzare il Servizio pubblico e in particolare l’ospedale San Bruno? Dobbiamo forse pensare che tale mossa sia il preludio al passaggio da ospedale di zona disagiata a ospedale territoriale? Perché in un’Asp che in quindici anni ha subito due scioglimenti per infiltrazioni mafiose non si valorizzano i presidi locali e si preferisce incentivare le cliniche private? Non è che il recente scioglimento ha il solo fine di incentivare la privatizzazione dei Servizi sanitari? Come mai una terna commissariale prefettizia tutela il privato a discapito del pubblico? Questa è la Legalità imposta nella provincia di Vibo Valentia?». Tante le domande poste dal Comitato San Bruno che conclude affermando di riservarsi di presentare denuncia in Procura e alla Corte dei conti.