«Il reparto di Chirurgia dello Jazzolino a Villa dei Gerani»: Piscitelli (Asp) tranquillizza ma non esclude anche «strutture modulari»
Il commissario straordinario ha incontrato la stampa facendo il punto della situazione in vista dei lavori di adeguamento antisismico che interesseranno il vecchio ospedale: «Il cantiere sarà aperto all’inizio di marzo ma non ci saranno disagi»
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«L’ospedale Jazzolino non chiuderà». Tranquillizza i cittadini vibonesi il commissario dell’Asp Vittorio Piscitelli, che oggi ha incontrato la stampa per presentare le iniziative dell’Azienda sanitaria in materia di assistenza alle persone con disturbi dello spettro autistico (ne daremo conto in un altro articolo). Inevitabile, però, che parte della conferenza stampa si concentrasse sulla sorte del vecchio ospedale di Vibo, che deve essere interessato da lavori di adeguamento anti sismico, con il rischio di perdere i 25 milioni di euro di fondi Pnrr a disposizione se il cantiere non verrà aperto entro l’inizio di marzo.
«Su questa storia c’è un ingiustificato allarmismo – ha detto Piscitelli – i lavori saranno consegnati entro i termini, a marzo, ma questo non significa che entro quella data l’intero blocco operatorio e Chirurgia debbano essere spostati altrove». Ipotesi, continua, che si potrebbe verificare al massimo «in l’estate». «I lavori – continua – saranno fatti con il minimo impatto, non ci sarà alcuna riduzione dei servizi». Alla fine, però, tra un mese o tra cinque, i locali dell’ospedale che occupano tre reparti (Chirurgia, Oculistica e Ortopedia), più le sale operatore, dovranno essere sgomberati. Anche su questo Piscitelli minimizza: «Abbiamo già perso contatto – spiega – con le ditte che forniscono strutture modulari (il famigerato “ospedale da campo” ipotizzato dallo stesso commissario in precedenza, ndr), poi c’è l’opportunità di utilizzare Villa dei Gerani, struttura privata nella quale abbiamo già fatto un sopralluogo e che si è dimostrata idonea ad accogliere i servizi di chirurgia». Insomma, alla fine si torna sempre alle ipotesi già ventilate e riportate dalla stampa.
Ma Piscitelli ripone fiducia anche nelle ultime dichiarazioni del presidente Occhiuto, che ha ventilato la possibilità di trasformare i fondi a disposizione dello Jazzolino da Pnrr in Psc, mettendo in stand by l’intervento di riqualificazione senza perdere le risorse, in attesa che il nuovo ospedale, quello in costruzione in località Cocari, sia pronto. In altre parole, lo Jazzolino non verrebbe sgomberato finché il nuovo nosocomio non aprirà i battenti.
«Con il presidente Occhiuto abbiamo un’interlocuzione continua – ha continuato il commissario straordinario -. Se l’ospedale in costruzione sarà pronto nel 2026 (ipotesi che, a dire il vero, è oltremodo ottimistica, ndr) ci sposteremo lì, altrimenti c’è l’ipotesi delle strutture modulari o della clinica privata».