Vertenza Muraca, prosegue il botta e risposta tra azienda e Slai Cobas: «Non istighiamo i lavoratori, li consigliamo. Troppe assenze per malattia? È lo stress»
Il coordinatore provinciale Piperno ritorna sulla questione del ritardo nella corresponsione degli stipendi agli operai e rinnova le accuse alla ditta: «Ma siamo disponibili al confronto se costruttivo»
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«I nostri comportamenti e le nostre azioni sono specchiate e pure sempre animate dal perseguimento dell’interesse dei lavoratori che rappresentiamo». Nazzareno Piperno, coordinatore provinciale dello Slai Cobas, controreplica alla Muraca Srl che si occupa della rimozione dei rifiuti in diversi comuni del Vibonese. Una risposta, quella di Piperno, che si inserisce nella vertenza esplosa nelle ultime settimane, con il sindacato che ha accusato l’azienda di mettere in atto ritorsioni contrattuali verso quei lavoratori che hanno scioperato per protestare contro i ritardi nel pagamento degli stipendi. Una tesi rigettata con decisione dalla Muraca, che a sua volta ha imputato allo Slai Cobas di non assumere iniziative verso quegli enti non in regola con i pagamenti per il servizio rifiuti di cui usufruiscono, causando così effetti a cascata che finiscono per rallentare anche il versamento degli stipendi. Ora la controreplica del sindacato, in un botta e risposta che probabilmente non si esaurirà qui.
«La Muraca s.r.l. – afferma Piperno – attribuisce a non meglio identificate necessità organizzative il divieto apposto ai lavoratori r.s.u. di Nicotera di tornare al loro posto dopo il periodo di sospensione dal servizio cui li aveva costretti proprio il comportamento aziendale (mancata retribuzione). Allora che si sappia che di quello che diciamo ci sono le prove: ai lavoratori, con chiaro intento punitivo, è stato impedito di svolgere il servizio per il quale sono stati assunti e che spetta loro di diritto. Con l’aggiunta, come se ciò non bastasse, dell’apertura di numerosi procedimenti disciplinari a carico dei malcapitati lavoratori. E anche di questo abbiamo le prove». Per lo Slai Cobas è poi aberrante che la ditta pretenda di far combattere al sindacato le sue battaglie. Noi – sottolinea al riguardo – combattiamo per tutelare i diritti dei lavoratori. Con gli enti locali e con le stazioni appaltanti, al di là di un normale dialogo e confronto, non abbiamo e non dobbiamo avere rapporti. A noi non interessa che le difficoltà della Muraca s.r.l. siano determinate dai Comuni. Difficoltà che, se esistono, non esonerano l’azienda dal dovere di retribuire i lavoratori». A seguire il sindacato rispedisce anche al mittente l’accusa dell’azienda «che individua nello scrivente colui che istiga i lavoratori a scioperare o a mettersi in malattia per avere qualche iscritto in più».
Un atteggiamento che dimostra «una volta di più la confusione che regna sovrana nella Muraca. Lo sciopero – spiega – è un diritto costituzionale dei lavoratori che lo indicono tramite la loro organizzazione sindacale. Sono loro a determinarsi, al massimo consigliati e non istigati dal sindacato, tra l’altro subendo un danno economico e, quindi, non facendolo certo per gioco o per sport ma per necessità vere e presenti. La malattia, poi, viene chiesta dallo stesso lavoratore presentando idoneo certificato redatto da un medico».
A questo punto lo Slai Cobas si sofferma sugli aumenti dei casi all’interno della Muraca e sul perché questi eventualmente si verificano. E al riguardo si chiede se l’azienda si sia mai posto l’interrogativo se ciò dipende dallo stress e dall’usura psicofisica che i lavoratori subiscono, «ad esempio perché non vengono pagati o sono costretti spesso a operare per due? Su queste cose – chiosa – la Muraca dovrebbe interrogarsi, e non sull’aumento del numero degli iscritti della nostra organizzazione, dovuto a una domanda sempre crescente da parte dei lavoratori che, appunto, sentendosi esposti alla tempesta di comportamenti aziendali che li vessano e li privano dei loro diritti cercano tutela presso qualcuno che li possa rappresentare e difendere, anche da altre province». Infine la presunta mancanza di dialogo e di incontri palesata dalla Muraca nei confronti del sindacato, che al contrario «li ha più volte richiesti senza risposta alcuna. Per quanto ci riguarda – conclude – continueremo senza sosta a difendere i lavoratori. Se poi si vuole veramente un incontro costruttivo con noi, nel vero senso della parola, allora siamo disponibili. Come sempre. Purché, però, tali incontri siano connotati da vero spirito collaborativo nell’interesse dei lavoratori. Altrimenti è solo tempo perso».