lunedì,Febbraio 3 2025

Ospedale di Vibo, i progressisti chiamano la città alla mobilitazione: «Si mantengano i reparti aperti anche durante i lavori»

L’area politica che sostiene il sindaco Enzo Romeo dà appuntamento a Palazzo Gagliardi per mercoledì 5 febbraio. Nel mirino anche «il silenzio di Occhiuto e del centrodestra»

Ospedale di Vibo, i progressisti chiamano la città alla mobilitazione: «Si mantengano i reparti aperti anche durante i lavori»

Le forze politiche dell’Area progressista, comprendente Partito democratico, Movimento 5 stelle, Progetto Vibo, Movimento liberamente progressisti, Sinistra italiana ed Europa verde-Verdi, hanno indetto una mobilitazione per mercoledì 5 Febbraio alle ore 17, nel salone del palazzo Gagliardi a Vibo, per la salvaguardia della sanità pubblica nella città di Vibo Valentia e nell’intera provincia. Un «evento di concertazione e confronto – hanno fatto sapere le parti attraverso un comunicato stampa – convocato dalle forze politiche che si richiamano all’Area progressista e che intendono raccogliere il disagio generale sempre più crescente tra le popolazioni inermi delle nostre comunità». All’appello sono dunque chiamati «sindacati, ordini professionali, organizzazioni datoriali, associazioni culturali, organismi di volontariato e tutta la cittadinanza. D’altra parte – prosegue la nota -, Area progressista si è resa conto come non provenga alcuna voce dalla Regione e dal commissario e presidente Occhiuto. Silente è anche la Conferenza dei sindaci la quale, con il suo pesante silenzio talvolta rotto da improprie e forvianti richieste di qualcuno dal sapore campanilistico, ha ormai reso plasticamente evidente le ragioni recondite dell’elezione del gruppo ristretto di rappresentanza: tacitare ogni critica al grande e fallimentare guidatore che siede al piano più alto della Cittadella regionale. Per non citare assessore e consiglieri regionali del medesimo schieramento, altrettanto muti rispetto al grave danno che si vorrebbe infliggere al capoluogo con il mancato muovo nosocomio e la beffa della chiusura del suo ospedale».

Leggi anche ⬇️

«Area progressista – prosegue la nota congiunta dei gruppi politici -, sebbene ribadisca ben vengano gli investimenti se realmente necessari alla bisogna, non può più tollerare che si aggiunga disastro a disastro per Vibo e per tutta la provincia. Rispetto ai lavori, di cui si assiste giornalmente a mezzo stampa a uno stillicidio di assurde ipotesi, tuttavia, si ribadisce che il tutto potrebbe essere realizzabile con un puntualissimo cronoprogramma, procedendo con una progettazione modulare che, step by step, mantenga la funzionalità dei reparti evitando la chiusura di intere sezioni».

Con questo primo evento, hanno sottolineato, «inizia una mobilitazione popolare e della società civile, un momento di confronto che le forze politiche di Area progressista avevano annunciato e che comincia a prendere forma. Per la salvezza della sanità pubblica e dei presidi ospedalieri di Vibo e dell’intero territorio della sua provincia iniziamo un percorso che, senza risposte soddisfacenti, inevitabilmente porterà a ulteriori più vaste mobilitazioni». La nota porta la firma di Enzo Insardà e Gernando Marasco (Pd), Luisa Santoro e Michele Furci (M5s), Antonella Pupo (Progetto Vibo), Fortunato Petrolo (Sinistra italiana), Michele Mirabello e Antonio Camillò (Movimento liberamente progressisti) e Gianpiero Menniti e Raffaella Cosentino (Europa verde-Verdi).

Leggi anche ⬇️

Articoli correlati

top