Regionali, regna la confusione. E i vibonesi restano alla finestra
Nel centrodestra va in scena una cena particolarmente affollata con protagonisti i big della politica cittadina. Nel centrosinistra ancora in dubbio
Appena due mesi e i calabresi saranno chiamati al voto, ma senza sapere, ad oggi, né chi sono i candidati alla carica di governatore di destra e sinistra, né tantomeno, con una parvenza di certezza, chi vorrà candidarsi (o resterà tagliato fuori) per un posto a Palazzo Campanella. A Vibo Valentia i pretendenti affollano le sponde del centrodestra, fiutando l’aria che tira. Di certo è in campagna elettorale, e da un pezzo, Forza Italia, i cui esponenti apicali si sono ritrovati in una cena “elettorale” particolarmente affollata fianco a fianco con un’altra forza politica con cui stanno amministrando la città capoluogo, segno che l’idea degli azzurri di sostenere un candidato esterno alla lista ufficiale di partito non è poi così peregrina…
La principale novità potrebbe riguardare la Lega, che si pone inevitabilmente come partito-leone nella savana del centrodestra, malgrado la scelta del candidato alla presidenza spetti ai berlusconiani. Matteo Salvini ha già fatto fuori un Occhiuto, non è ancora chiaro se farà fuori anche l’altro. Ed a Vibo, in questo scenario, restano alla finestra i papabili. Tra questi, ci sono militanti della prima ora come Fausto De Angelis, vicino al quasi europarlamentare Vincenzo Sofo, e già candidato proprio con la Lega alle ultime politiche al Senato; oltre a dirigenti come Antonio Piserà e Gregorio La Gamba. Ma l’ultima parola spetta al commissario regionale Cristian Invernizzi.
Sull’altra sponda del fiume la novità riguarda la decisione del Movimento 5 Stelle di affidarsi alla piattaforma Rousseau per decidere se correre in solitaria oppure stare a guardare. Dall’esito di questa votazione dipenderanno, quindi, anche gli equilibri di coalizione: se dovesse saltare l’alleanza con il Pd, troverebbe spazio di manovra più agevole il governatore uscente Mario Oliverio e con lui quei vibonesi, vedi Michele Mirabello, che pur rimanendo nel Pd non si sono mai staccati dal presidente.