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Pizzo, il Comune decide di demolire due scuole e realizzare parcheggi ma per ora non ci sono i soldi per farlo: «Ci vorranno anni»

L'attivista Giacomo Gullo: «Si sono spesi milioni per ristrutturarle e ora le vogliono buttare giù?». Ma il responsabile dell'ufficio tecnico spiega: «Sono edifici vecchi, adeguarli alle normative antisismiche costerebbe troppo. Meglio costruirne una nuova e riqualificare quelle aree»

Pizzo, il Comune decide di demolire due scuole e realizzare parcheggi ma per ora non ci sono i soldi per farlo: «Ci vorranno anni»
Pizzo, Scuola elementare San Sebastiano

La decisione da parte dell’amministrazione comunale di Pizzo, guidata dal sindaco Sergio Pititto, di demolire i due edifici scolastici riconosciuti nella scuola media A. Anile e nella scuola elementare San Sebastiano fa discutere la comunità napitina. Nel progetto promosso dalla giunta, infatti, i due plessi scolastici dovrebbero lasciare il posto a dei maxi-parcheggi. In seguito a ciò, la scuola elementare e la scuola media vedrebbero il trasferimento in periferia, in un nuovo edificio ancora da costruire. C’è da dire però che tutto è ancora ipotetico.

Le perplessità di Gullo

Eventualità (per quanto al momento remota) a parte, tra quelli che sollevano dubbi sul disegno progettuale c’è Giacomo Gullo, ex referente dell’Osservatorio di Sicurezza del comune napitino e sempre attento alle questioni sociali e politiche del territorio. Gullo nutre forti dubbi sul progetto dell’amministrazione e ne spiega i motivi: «Si parla della demolizione dei due edifici scolastici, ovvero della scuola elementare San Sebastiano e della scuola media A. Anile. Questi due edifici storici furono costruiti intorno alla fine degli anni ’50 e, col tempo, sono stati ristrutturati in modo competente con infissi all’avanguardia, strutture di contenimento, pilastri di rinforzo, scale antincendio, pannelli solari e caldaie. Negli ultimi anni sono stati spesi milioni di euro, adesso questa amministrazione ha deciso di demolire tali strutture e costruire parcheggi verticali».
E ancora: «Reputo tutto questo assurdo per due motivi, uno perché questi ipotetici parcheggi non servono dal momento che il pienone in ottica turistica a Pizzo si verifica solamente un mese all’anno, da fine luglio a fine agosto, e andare a costruire due parcheggi silos demolendo degli edifici scolastici è a mio avviso irrazionale; il secondo punto riguarda l’intenzione di fare il nuovo plesso scolastico omnicomprensivo fuori paese, verso la strada provinciale che porta a Maierato, anche se il luogo esatto è ancora da stabilire. In ogni caso si decentrerebbe tutto il blocco scolastico, con gli oltre 300 bambini tra le due scuole che si troverebbero a circa due chilometri dal centro abitato. Ogni giorno, inoltre, ci saranno circa 300 auto che andranno a portare i bambini e poi andarli a riprendere, ma tutte queste auto avranno un parcheggio adeguato per ospitare la discesa in sicurezza?».

Il chiarimento dell’Ufficio tecnico

A fornire il giusto chiarimento, evitando così fraintendimenti, è il responsabile dell’ufficio tecnico, Nicola Donato, iniziando proprio dai plessi scolastici: «Per quel che riguarda i due edifici è stata fatta un’indagine di vulnerabilità sismica che ha dato esito negativo. Si tratta inoltre di edifici costruiti a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 e di conseguenza la loro ristrutturazione costerebbe un sacco di soldi». Quanto all’ipotetico trasferimento delle scuole, precisa: «L’Amministrazione comunale possiede un terreno di circa due ettari e mezzo che potrebbe ospitare le due scuole con parcheggi capienti. Le aree dove attualmente sorgono le scuole, inoltre, non rimarranno dismesse ma verranno riqualificate. Si chiama rigenerazione urbana e non è detto che in quell’area sorgeranno dei parcheggi ma, anzi, c’è anche l’idea di creare un’ampia zona verde. In ogni caso, le palestre dei due edifici non verranno demolite ma rimarranno e verranno ristrutturate».

Ma c’è un aspetto cruciale che, per il momento, taglia la testa al toro: l’assenza di fondi da destinare a questo progetto: «Allo stato attuale non ci sono finanziamenti. In ogni caso, qualora il disegno progettuale dovesse prendere piede, i due edifici scolastici in questione rimarranno operativi almeno per altri 6-7 anni, contando le eventuali tempistiche e la burocrazia. Insomma, abbiamo il progetto esecutivo ma non abbiamo i fondi, ma l’intento dell’amministrazione rimane quello di portare avanti riqualificazione positiva all’interno di Pizzo».

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