L’arte di Nik Spatari rivive nel nuovo libro di Caterina Malfarà Sacchini: la presentazione a Sant’Onofrio
Il volume “L’arte che salva… uomini e territori” indaga la vita e le opere dello straordinario pittore e scultore di Mammola scomparso nel 2020. Appuntamento alle 18.30 nella sala consiliare del centro alle porte di Vibo
«Gli antropologi ci insegnano che ciò che distingue il primitivo dall’uomo civile è il silenzio della storia. Nasce da qui il mio desiderio di raccontare, per superare l’oblio causato da un silenzio fin troppo a lungo mantenuto, allo scopo di far riscoprire, anche sotto l’aspetto dell’arte contemporanea, il fascino di una delle regioni più belle ed incontaminate d’Italia nel cuore del Mediterraneo». Si basa su queste premesse il nuovo libro di Caterina Malfarà Sacchini, che sarà presentato oggi, venerdì 31 gennaio, a Sant’Onofrio (ore 18.30), nella sala consiliare. Il volume, dal titolo “L’arte che salva… uomini e territori”, indaga la figura di Nik Spatari, architetto, pittore e scultore di Mammola, scomparso nel 2020, uno tra i protagonisti dell’arte del Novecento. Spatari, “rinascimentale d’avanguardia” come lui stesso amava definirsi, fu considerato dalla critica sconsiderato perché ribelle a qualunque scuola e profondamente innovatore. La sua casa-laboratorio, il MuSaBa, rappresenta uno straordinario concentrato d’arte e un vanto per l’intera Calabria.
Alla presentazione del libro, oltre alla scrittrice, prenderanno parte di il sindaco Antonino Pezzo, l’editore di Libritalia Edizioni Enrico Buonanno, la cofondatrice del MuSaBa e moglie di Spatari, Hiske Maas, la storica dell’arte Chiara Barbato, il direttore editoriale di Libritalia Edizioni, Simona Toma, e il giornalista Maurizio Bonanno, che coordinerà l’incontro.
Docente di ruolo, due lauree in Lingue e Letterature Straniere Moderne e in Beni Culturali, guida turistica abilitata dalla Regione Calabria, Caterina Malfarà Sacchini è profondamente legata alla sua terra e la sua produzione letteraria e sempre tesa alla promozione di una Calabria spesso sconosciuta al grande pubblico. La Calabria che racconta emoziona perché ne mette in luce in luce l’autenticità dei borghi e la storia millenaria che si mischia e confonde anche con l’arte contemporanea, come nel caso di Spatari. «Vivo e opero – afferma, spiegando la genesi del suo libro – in una regione bellissima e incontaminata che conserva ancora il fascino della diversità e della purezza. Qui il calore del sole e delle persone, la natura rigogliosa e lussureggiante, l’autenticità dei borghi, la storia millenaria e l’incommensurabile patrimonio di usi, costumi, tradizioni e folklore, emoziona gli animi. Vi è, però, un vuoto che si è cercato di riempire solo in parte: è l’aspetto artistico e nella fattispecie quello contemporaneo che è spesso stato ignorato da molti».
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