venerdì,Gennaio 24 2025

Vibo, una petizione online per salvare le basole di via Luigi Razza: Italia Nostra lancia l’offensiva anti-ruspe

Il vice presidente della sezione vibonese Alessandro Caruso Frezza lancia l'allarme sulla salvaguardia della pavimentazione del '700 ed esprime forti perplessità sul progetto di riqualificazione: «Strada ottimamente conservata, basterebbero solo interventi minimi»

Vibo, una petizione online per salvare le basole di via Luigi Razza: Italia Nostra lancia l’offensiva anti-ruspe

«Quella distruzione non s’ha da fare». È questo il messaggio che ha voluto lanciare, con una petizione online, il vice presidente di Italia Nostra aps di Vibo, l’avvocato Alessandro Caruso Frezza. Una raccolta firme partita ieri per fermare la distruzione dell’antica pavimentazione di via Luigi Razza risalente al 1700. Una vicenda raccontata qualche giorno fa da Il Vibonese, che nell’occasione raccolse anche le dichiarazioni dell’assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Monteleone.

«A Vibo – si legge nel testo integrale della petizione – vi è un’antichissima pavimentazione di basole e di pietre del cosiddetto granito delle Serre calabresi, tagliate e levigate a mano e poi poste in opera dagli artigiani di almeno tre secoli fa (anno 1700 circa). A quell’epoca, quella pavimentazione tanto fu ben messa a regola d’arte che è rimasta intatta fino ad oggi. È infatti in ottime condizioni di conservazione. È uno dei beni storico-culturali che, nella sua semplicità, rappresenta e testimonia la grandezza dell’antica Vibo Valentia, quando ancora si chiamava Monteleone, nonché l’abilità di quanti vi lavorarono e vollero che quella pavimentazione venisse in essere».

«Qualche giorno fa (il 20 gennaio), un primo piccolo iniziale tratto è stato distrutto, perché una ruspa, su delibera del Comune di Vibo Valentia, ha iniziato a graffiarne e a levarne le basole e le pietre, poi accumulate, indistintamente, come se fossero pezzi di pietra senza alcun valore e significato. Se ciò accadesse per tutta l’estensione e la lunghezza della via (quella che va da corso Vittorio Emanuele III a piazza delle Erbe), quell’antica pavimentazione non ci sarebbe più». Anche se si ricollocassero nuovamente tutte quelle pietre e basole, quell’antica pavimentazione non ci sarebbe più, perché in ogni caso il suo valore immateriale, evocativo storico-culturale, sarebbe stato già distrutto per sempre. Così come il suo stesso valore materiale, perché non sarebbero più basole e pietre e orditura poste lì almeno tre secoli fa. Ecco come si distrugge un bene storico-culturale: trasformandolo in un mero bene materiale dell’anno 2025».

«Quale la ragione di tutto ciò? Nessuna. La pavimentazione – prosegue l’avvocato Caruso Frezza nella petizione – è in perfette condizioni di conservazione, sarebbe bastato e basterebbe solo allivellare meno di una decina di basole, che risultano un po’ affossate. Nessuna problematica presentano poi i sottoservizi, i quali, in ogni caso, essendo solo a latere della pavimentazione, non avrebbero mai potuto e dovuto richiedere che si progettasse, come invece è stato progettato, lo svellimento totale di essa. Grazie alle proteste di alcuni cittadini, ad oggi i lavori sembrano essersi momentaneamente fermati. Ma i lavori in corso e quel progetto deliberato (inutile, se messo a confronto con l’incommensurabile valore immateriale che andrà a distruggere) vanno revocati nella loro interezza».

Per il vice presidente di Italia Nostra aps «è necessario, però, che il numero maggiore possibile di persone  appoggi questa richiesta e, firmando la petizione, dica coralmente e con forza: “Quello svellimento non s’ha da fare, né ora, né mai più”. Cittadini di tutta Vibo, di tutta Europa e di tutto il mondo, aiutateci a conservare e salvare l’antica via Luigi Razza e con essa l’intero centro storico di Vibo Valentia».

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