Sospensione del comandante della municipale di Mileto, l’avvocato Di Renzo: «Valutiamo appello al CdS, il merito resta impregiudicato»
Nota del legale di Renato Perrone dopo l’ordinanza del Tar Lazio che ha respinto la domanda cautelare di annullamento del provvedimento del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi
In relazione all’ordinanza del Tar Lazio che ha respinto la domanda cautelare proposta dal comandante della polizia municipale di Mileto, Renato Parrone, avverso la sospensione d’urgenza dal servizio per sei mesi disposta dal ministro dell’interno, dall’avvocato Giuseppe Di Renzo, difensore del Parrone, riceviamo e pubblichiamo: “Quale difensore procuratore del comandante Parrone, dal quale ricevo apposito impulso, sono a precisare che il provvedimento del Tar Lazio ha esitato il ricorso solo in punto di sospensiva e non di merito. Il merito rimane, dunque, salvo ed impregiudicato. Se avesse ritenuto il ricorso infondato, bene avrebbe potuto il Tar definire il giudizio con sentenza breve, meccanismo decisorio che fonde anche la valutazione del merito in buona sostanza. Si segnala ancora che l’interlocutore del comandante Perrone, ovvero Giuseppe Mangone, alla data di intercettazione della conversazione era incensurato e non era ancora stato attinto dal titolo custodiale convenzionalmente denominato Rinascita Scott. Stiamo infine valutando il ricorso in appello al Consiglio di Stato e rimaniamo comunque fiduciosi dell’accoglimento nel merito dell’interposto gravame avverso il provvedimento del ministro Piantedosi”.
Sin qui la nota dell’avvocato Giuseppe Di Renzo. Per parte nostra preme solo rilevare che, quanto alla decisione del Tar, è stato specificato nell’articolo che trattasi del rigetto di una “domanda cautelare”.