Nardodipace, rami e alberi abbattuti dal vento: i volontari della Prociv liberano le strade e scongiurano l’isolamento del comune
La Protezione civile è intervenuta per risolvere le criticità causate dal maltempo pattugliando in maniera capillare il territorio e sgombrando le vie di accesso ostruite dai detriti
La Protezione civile di Nardodipace è intervenuta su più fronti nella giornata di ieri sul territorio, per risolvere le criticità causate dal maltempo e scongiurare così l’isolamento del comune. Il primo intervento, hanno fatto sapere dalla stessa Prociv, si è reso necessario «per sgomberare la strada che collega la frazione Ragonà con Caulonia, ostruita da alberi di castagno che erano caduti sulla carreggiata impedendo la normale circolazione dei veicoli». Un secondo intervento da parte dei volontari si è poi reso necessario sul tratto stradale che collega Nardodipace a Serra San Bruno, sempre per caduta alberi. «Faggi e pini, abbattuti dal forte vento di ieri, avevano infatti bloccato la circolazione stradale anche per i mezzi di soccorso».
La piaggia, che cade copiosa incessantemente da due giorni, ha «causato gravi disaggi e pericoli vari per i cittadini. La rete di telefonia, così come quella internet, non funzionano», hanno fatto sapere ancora attraverso un comunicato stampa. «I volontari dell’associazione di Protezione civile comunale hanno circolato per l’itero giorno, sotto la pioggia incessante, per evitare situazioni di criticità e fornire un sostegno morale per gli anziani che si sentono abbandonati dalle istituzioni, in una situazione di grave emergenza – hanno sottolineato – che desta timore in tutti i cittadini e, in particolare, per le persone fragili».
«Il tratto di strada gestito dall’Anas – hanno in fine sottolineato nella nota stampa – risulta curato, mentre il collegamento stradale gestito dalla Provincia di Vibo Valentia presenta numerose criticità». Nella giornata di ieri «solo i volontari di Protezione civile hanno garantito un collegamento viario sicuro tra il comune di Nardodipace e Serra San Bruno, dove insiste il presidio ospedaliero», riuscendo ad arginare ulteriori situazioni di disagio per la popolazione.