domenica,Novembre 24 2024

Vittorio Sgarbi in visita al Museo Limen: «Qui come alla Triennale di Milano»

Il noto critico d’arte è stato ospite della Camera di commercio di Vibo Valentia in occasione del suo recente passaggio in città apprezzando l’esposizione d’arte contemporanea

Vittorio Sgarbi in visita al Museo Limen: «Qui come alla Triennale di Milano»

Continua il successo del Museo Lìmen della Camera di commercio di Vibo Valentia che già aveva portato alla proroga della mostra fino al 18 febbraio prossimo, e ora arriva uno dei più importanti critici d’arte viventi, Vittorio Sgarbi, che ritorna a Vibo dopo che nel 2010 aveva inaugurato il Premio Internazionale Lìmen Arte e nel 2011 aveva visitato la relativa edizione.

Ad accoglierlo alla Camera di commercio, ieri come allora, il presidente dell’Ente Michele Lico, che lo ha accompagnato nella visita alle diverse sale destinate al Museo, illustrandogli le varie tappe che hanno garantito alla città un presidio culturale di qualità e le progettualità per promuovere legalità, formazione, lavoro e servizi innovativi proprio attraverso l’arte e la cultura, anticipando i temi della riforma del sistema camerale.

Sgarbi, nell’occasione accompagnato da Mario Caligiuri e con a seguito un nutrito gruppo di amici e curiosi, si è soffermato su ogni opera, con la curiosità che lo contraddistingue, non mancando commenti e considerazioni con la verve che gli è propria e che trasforma le sue espressioni di pensiero in vere e proprie lezioni su artisti, scuole e movimenti.

In particolare Sgarbi ha posto l’accento sulla capacità della Camera di commercio di accogliere tanti giovani artisti, che rappresentano la nuova avanguardia e la nuova frontiera della creatività. Una evidenza dei valori che stanno prendendo piede e che è difficile oggi definire in maniera certa.

Quindi il Museo d’Arte Lìmen è per Sgarbi testimonianza della provvisorietà della contemporaneità che, paradossalmente, trova stabilità proprio nel Museo. Soddisfazione del presidente Michele Lico e del Direttore Donatella Romeo che hanno accolto i complimenti dell’autorevole critico che ha paragonato l’organizzazione degli spazi e l’allestimento a quelli della Triennale di Milano. 

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