Morto nel Cosentino dopo ore di attesa in Pronto soccorso, IncrociaMenti: «Scongiurare che casi del genere succedano anche nel Vibonese»
Il 48enne è deceduto durante il trasporto in ambulanza dall'ospedale di San Giovanni in Fiore. L'associazione: «Il nosocomio montano di Serra San Bruno è nella stessa situazione»
La morte del 48enne Serafino Congi, deceduto lo scorso 4 gennaio su un’ambulanza durante il trasporto all’ospedale di Cosenza, dopo aver trascorso ore nel Pronto soccorso del nosocomio di San Giovanni in Fiore, continua ad alimentare il dibattito anche nel Vibonese e a porre ennesimi dubbi e interrogativi sullo stato della sanità regionale. Sull’episodio l’Asp cosentina ha istituito una commissione d’indagine. Oggi ad intervenire e a voler dire la sua è l’associazione IncrociaMenti, attiva su un territorio come quello di Serra San Bruno in cui persiste un altro presidio ospedaliero della stessa tipologia di quello del Comune montano della Sila.
«La morte di un giovane padre di famiglia per mancanza di un intervento di emergenza urgenza in grado di stabilizzare un infarto – afferma la realtà presieduta da Domenico Dominelli – è stato un episodio che ha toccato profondamente le coscienze di tutti i calabresi. Circa 8mila persone sono scese in strada a San Giovanni in Fiore per gridare basta e per dire che non è possibile morire così. Sullo striscione, alla testa del corteo, c’era scritto “Siamo tutti Serafino”. Proprio da questo assunto e dalla consapevolezza che Serra San Bruno si trova nella stessa situazione di San Giovanni in Fiore, con un ospedale classificato come presidio di zona disagiata (o montana) – aggiunge IncrociaMenti – la nostra associazione sente forte la necessità di elevare un grido d’allarme che non rimanga fine a se stesso ma stimoli la coscienza collettiva e riunifichi gli sforzi di ognuno di noi in un’unica piattaforma di protesta e di proposta. Si mettano da parte le divisioni e i particolarismi, ognuno riconosca nell’altro, aldilà delle differenze politiche o di schieramento paesano, ruoli e funzioni che ci sono e devono essere rispettate. Non è più il caso di addossare colpe o rivendicare successi, bisogna agire all’unisono, perché solo così possiamo avere la possibilità di vincere. E sarà la vittoria di tutti».
L’associazione IncrociaMenti conclude il suo intervento «rifuggendo da ogni forma di protagonismo» e dicendosi consapevole «che quanto sopra esposto non possa e non deve rimanere solo l’ennesimo, semplice articolo di giornale». E proprio per scongiurare che questo accada assicura che si attiverà celermente «per far incontrare le parti che possono contribuire a dare più forza e dignità alla comunità serrese».