Operazione Stammer: favoreggiamento reale, spunta il nome di un avvocato vibonese
Il legale avrebbe aiutato un suo cliente, fermato con due chili di eroina, ad evitare il sequestro di una somma di denaro
Spunta anche il nome dell’avvocato Lucio Aragona, 44 anni, di Vibo Valentia, fra le carte del fermo dell’operazione denominata “Stammer” contro il narcotraffico internazionale. Lo scrive chiaramente il pm della Dda di Catanzaro, Camillo Falvo, che ha riassunto gli esiti delle indagini affidate alla Guardia di Finanza. E’ il 2 settembre del 2015 e i finanzieri fermano su una Stazione di servizio nei pressi dello svincolo di Lamezia Est un autocarro guidato da Antonino Suppa, 43 anni, di Francica. A bordo del camion la Guardia di finanza trova oltre due chili di eroina abilmente occultata all’interno del vano porta oggetti posto nella parte superiore della cabina del camion di proprietà di Suppa. La sostanza stupefacente viene sequestrata e Suppa arrestato in flagranza di reato. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, dalle intercettazioni emergerebbe che Antonino Suppa, una volta fermato dai finanzieri, avrebbe contattato il suo avvocato Lucio Aragona e quest’ultimo avrebbe “dapprima consigliato al suo assistito di dimostrare ai finanzieri la provenienza dello stupefacente che gli avevano trovato nel camion, perché diversamente l’avrebbero arrestato svolgendo così legittima attività legale”. Richiamando però subito dopo il cliente con la propria utenza telefonica, l’avvocato Lucio Aragona avrebbe suggerito ad Antonino Suppa “di dire ai finanzieri che i soldi in suo possesso erano per l’avvocato in modo da evitare il sequestro del contante”.
Questo il passo del dialogo intercettato riportato nel fermo: “Eh..questi qua ora ..tu ..potrebbero sequestrarteli..quindi se te li beccano digli che sono per l’avvocato che sto arrivando..hai capito. Stai attento ..non ti fare pizzicare sti denari..quando arrivo me li dai subito..”.
In detta circostanza, ad avviso della Dda, Antonino Suppa avrebbe così consegnato al suo avvocato la somma in contanti di 300/500 euro circa. Per il pm antimafia, Camillo Falvo, dalle indagini emerge così “la responsabilità dell’avvocato Aragona Lucio per il delitto di favoreggiamento reale, posto che lo stesso, lungi dal compiere la doverosa e legittima attività legale, ha posto in essere per un suo lucro personale – sottolinea il pm – una condotta di aiuto a Suppa finalizzata al conseguimento dell’utilità illecita, che gli ha consentito di non vedersi sequestrare la somma di danaro della quale era in possesso. Sequestro che, come dimostra di essere ben consapevole l’Aragona – sostiene il magistrato – viene sempre posto in essere per le utilità (prodotto, profitto o prezzo) in caso di arresto per reato di narcotraffico”.