Omicidio Palumbo a Vibo: il Riesame annulla l’ordinanza per quattro indagati e in due ritornano liberi
Il Tribunale della libertà si è pronunciato dopo un precedente annullamento con rinvio ad opera della Cassazione. Accolti i ricorsi dei difensori
Ritornano in totale libertà Salvatore Vita, 49 anni, di Portosalvo, e Franco D’Ascoli, 53 anni, di Vibo Marina. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro – pronunciandosi dopo un precedente annullamento con rinvio ad opera della Cassazione – ha infatti annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip distrettuale nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Portosalvo” che li vede indagati per l’omicidio di Michele Palumbo, l’assicuratore ucciso l’11 marzo 2010 nella sua villetta di Longobardi (frazione di Vibo Valentia). Il Tdl per lo stesso delitto ha anche annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Salvatore Tripodi, 53 anni, di Portosalvo (che rimane detenuto per il reato di associazione mafiosa e altri reati-fine) e per Rosario Fiorillo, 34 anni, di Piscopio (che resta detenuto in quanto condannato in via definiva a 30 anni di reclusione quale mandante dell’omicidio di del boss di Stefanaconi Fortunato Patania, ucciso il 18 settembre del 2011). Salvatore Vita – che è stato scarcerato – è dall’avvocato Sergio Rotundo, mentre Francesco D’Ascoli (pure lui scarcerato) e Rosario Fiorillo sono assistiti dagli avvocati Sergio Rotundo e Alice Massara. Salvatore Tripodi, che si è visto accogliere il ricorso con l’annullamento dell’ordinanza quanto all’omicidio Palumbo, è invece difeso dagli avvocati Giuseppe Bagnato e Rosa Giorno.
Da ricordare che il 2 dicembre scorso la Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza di custodia cautelare in carcere riguardante la posizione di Michele Fiorillo, 38 anni, di Piscopio (difeso dall’avvocato Diego Brancia), anche lui accusato di aver preso parte all’omicidio di Michele Palumbo. Alla base delle accuse ci sono le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Raffaele Moscato, Andrea Mantella e Bartolomeo Arena. Palumbo sarebbe stato ucciso dal clan dei Piscopisani e dal clan Tripodi di Portosalvo per eliminare dalla zona delle Marinate di Vibo colui che veniva considerato il braccio-destro del boss di Nicotera e Limbadi Pantaleone Mancuso (alias Scarpuni).
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