Il Comune di Vibo evita la tegola da 3,5 milioni di euro della causa (persa) con la Cadi Srl: raggiunta un’intesa per la riduzione della cifra
Il sindaco Romeo ringrazia la controparte per l'accordo. Il debito avrebbe potuto determinare il dissesto dell'Ente: «La somma residua comunque considerevole non comprometterà gli equilibri di bilancio»
Nel corso della prossima seduta di consiglio comunale, fissata per sabato 21 dicembre alle ore 9.00, sarà portato al vaglio dell’assemblea un punto di particolare rilevanza. Si tratta del riconoscimento del debito fuori bilancio relativo alla nota vicenda legata alla vertenza con la Cadi srl, per la quale il Comune di Vibo Valentia è risultato soccombente e destinatario di un provvedimento esecutivo di circa 3,5 milioni di euro. Una cifra che, secondo l’allarme lanciato dal sindaco Enzo Romeo nel corso del Consiglio comunale del 15 novembre scorso, avrebbe potuto determinare il dissesto del Comune. Ora l’epilogo positivo, con il primo cittadino, che rende nota l’intesa raggiunta con l’azienda dell’imprenditore Francesco Cascasi, per una riduzione dell’importo dovuto, che resta comunque, sottolinea, «considerevole», senza però svelare la cifra dell’accordo.
«Senza entrare nel merito della lunghissima vicenda, che ha attraversato lustri e tante aule di tribunale – scrive il primo cittadino in una nota – voglio qui esprimere soddisfazione per come si sono conclusi i numerosi incontri avuti con la controparte ed il suo rappresentante, all’esito dei quali il Comune di Vibo Valentia è riuscito a ottenere una importante riduzione dell’importo dovuto. Per questo non posso che ringraziare la controparte per la disponibilità dimostrata, nonché gli uffici per l’importante lavoro svolto. Anche perché è importante considerare come le risorse precedentemente accantonate dal Comune non fossero assolutamente sufficienti a coprire il debito, per come invece lasciato intendere, in maniera quantomeno incauta, alla luce delle trattative transattive in corso, dagli ex amministratori. Alla luce di ciò, posso oggi sostenere che il pagamento complessivo dell’esosa somma non comprometterà gli equilibri di bilancio».