giovedì,Dicembre 12 2024

Bando per un esperto esterno, il Comune di Vibo nega l’accesso agli atti chiesto da Scianò (Indipendenza): «Ci ripensino o andiamo al Tar»

Il coordinatore del movimento politico stigmatizza la decisione assunta dall’Ente per motivi di privacy: «Vogliamo vederci chiaro su una bocciatura che sarebbe immotivata»

Bando per un esperto esterno, il Comune di Vibo nega l’accesso agli atti chiesto da Scianò (Indipendenza): «Ci ripensino o andiamo al Tar»
Il Comune di Vibo e Giuseppe Scianò

Nessun accesso agli atti che riguardano il reclutamento di un esperto in comunicazione e programmazione degli interventi finanziati dal Pnrr. Il Comune risponde con un secco No all’istanza presentata dal Movimento politico Indipendenza, che chiedeva di accedere alle carte per prendere conoscenza dei curricula presentati dai candidati e dei criteri di valutazione adottati. La vicenda, com’è noto, riguarda il conferimento di un incarico da 26mila euro ad un professionista esterno per poco più di due mesi di lavoro.

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«Il Comune di Vibo Valentia – spiega una nota siglata da Giuseppe Scianò, coordinatore provinciale di Indipendenza -, a seguito di esame dell’istanza di accesso agli atti e di conseguente riflessione, ha comunicato la propria decisione notificando al Movimento Indipendenza il proprio “Diniego richiesta di accesso agli atti”. Di “pubblico” nella procedura seguita all’ ormai famigerato “Avviso di selezione pubblica per il reclutamento di esperti. . .” deve ravvisarsi ben poco, ove si consideri che l’Ente ritiene evidentemente che la conoscenza dell’intera procedura, in tutte le sue fasi, debba rimanere patrimonio esclusivo di chi la stessa ha gestito ed in merito alla quale ha assunto decisioni la cui legittimità ora il Movimento Indipendenza pretende venga accertata».

«Il Comune di Vibo Valentia – continua la nota -, nella persona del Responsabile prevenzione della corruzione e della trasparenza, ha esplicitato le motivazioni della decisione di comunicare il “diniego all’ostensione di dati dettaglio riferiti ai partecipanti alla selezione” opponendo la necessità di tutelare i dati sensibili contenuti nei curricula e riferibili a ciascun singolo candidato. Dati (ampiamente elencati nella comunicazione di diniego che si allega) che, si dice, ciascun candidato potrebbe non desiderare vengano portati a conoscenza di soggetti estranei. Comunica, quindi, la decisione identica e consequenziale anche in merito ai verbali della procedura di selezione che riportano la sintesi delle valutazioni dei dati dei candidati indicativi di molteplici aspetti di carattere personale».

Fin qui la ricostruzione, a cui seguono le aspre considerazioni del Movimento Indipendenza: «Nel merito può sollevarsi una prima eccezione. Le candidature alle pubbliche competizioni elettorali comportano l’obbligo, per ciascun singolo candidato, di pubblicazione sul sito istituzionale del partito di appartenenza del curriculum vitae e del certificato del casellario giudiziale: atti che, quindi, devono essere resi pubblici in ossequio proprio alla trasparenza ed alla necessità di rendere edotti i cittadini elettori di caratteristiche personali, peculiarità e capacità di chi si candida a curarne gli interessi. Per analogia: perché il candidato “esperto” dovrebbe poter mantenere riservati gli stessi dati (il contenuto dei curricula) che fornisce nel chiedere l’assunzione, seppur a tempo limitato, per lo svolgimento di una attività da esercitare esclusivamente nel pubblico interesse ed integralmente a carico, dal punto di vista patrimoniale, della collettività?».

Insomma, secondo Scianò, il diniego del Comune lede gli interessi collettivi strumentalizzando un presunto diritto alla riservatezza. «Ben conosce il Comune di Vibo Valentia la possibilità subordinata di trasmissione degli atti richiesti attraverso l’oscuramento dei dati anagrafici – prosegue la nota -. Ciò consentirebbe comunque la verifica della legittimità dello svolgimento della procedura di concorso in presenza di candidati che rimarrebbero anonimi e quindi tutelati sotto il profilo della privacy».

Da qui la decisione del movimento politico di adire «l’Autorità giudiziaria amministrativa per impugnare la decisione e chiederne l’annullamento». Sulla base di questa premessa, ha chiesto «al Comune di Vibo Valentia preliminarmente di voler revocare in autotutela il provvedimento di dinego e comunque di voler provvedere alla conservazione di tutti gli atti relativi alla procedura di concorso e cioè di astenersi da attività volte alla distruzione degli stessi».

A muovere il Movimento Indipendenza ci sarebbero «vicende specifiche che hanno riguardato un candidato a quella selezione».
In particolare, «si tratterebbe di candidato al quale sarebbe stato riconosciuto e concesso il superamento della prima fase di selezione (quella per titoli) pur forse non disponendo dei titoli richiesti nell’ “Avviso di Selezione” come elemento necessario ed imprescindibile per l’accesso alla fase successiva del colloquio. Salvo, a seguito dell’espletamento della fase del colloquio, ricevere immotivata bocciatura pur avendo compiutamente (e a suo avviso egregiamente) risposto alle domande proposte dalla commissione esaminatrice».

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