domenica,Novembre 24 2024

Lite per un parcheggio a Pizzo, le precisazioni dell’avvocato Francica

Per il legale di una delle due persone coinvolte nei fatti le informazioni rese pubbliche dal nostro giornale hanno «semplicemente concesso di incutere allarmismo nella società di riferimento»

Lite per un parcheggio a Pizzo, le precisazioni dell’avvocato Francica

Dall’avvocato Pasqualfabrizio A.dro A.sto Fráncica Mayo di Panaia riceviamo e pubblichiamo: “A seguito dell’intervista impropriamente definibile “di replica” invocata dal nostro assistito e compiuta presso il nostro studio professionale in data 31 luglio per una presunta aggressione compiuta di recente a Pizzo, si è potuto prendere atto del servizio giornalistico che è seguitato in data 2 agosto sulla testata giornalistica “Il Vibonese”. Non condividendo – in via dei fatti per come occorsi, nonché in linea giuridica – una sostanziosa parte del “pezzo” giornalistico de quo fatto emergere dal giornalista intervenuto, con il presente comunicato, si tiene ad evidenziare quanto effettivamente il nostro assistito ha tenuto far emergere e denunciare alle autorità giudiziarie competenti. Premettendo in via assoluta che sarebbe cosa buona e giusta che ogni inchiesta giudiziaria fosse esclusiva materia dell’autorità emanata dalla magistratura, sarebbe alquanto necessario, qualora gli organi di stampa compiano atti di ingerenza nelle attività di indagini giudiziarie, che gli stessi provvedano in via anticipata: di verificare i dati e le circostanze per come vengono acquisite da un qualsiasi cittadino, affinché, una volta reso di pubblico dominio un servizio e/o un articolo giornalistico, non vi sia alcun dubbio su quanto recepito e sia, quindi, di eventuale supporto alla magistratura Italiana e mai di intralcio e/o sviamento dell’attività investigativa; qualora gli organi di stampa non abbiano dati e circostanze ineccepibili giuridicamente, di attendere sempre e comunque gli sviluppi e le risultanze istruttorie per come acquisite e rinvenute dalla magistratura e dalla polizia giudiziaria della Repubblica italiana, prima di rendere di pubblico dominio dei fatti attenzionati da un’attività di indagine giudiziaria. Orbene, vi è da asserire che tutto quanto fino ad ora sopra evidenziato non è stata di certo l’attività svolta dall’organo di stampa interessato, il quale, da una mera segnalazione/denuncia di un privato cittadino, ha costruito tutta una vicenda che sicuramente, parimenti a detta di un altro cittadino nostro assistito, assume fatti e circostanze del tutto differenti. Da tale assunto ne deriva, infatti, a sommesso nostro parere, che le informazioni rese pubbliche dall’organo di stampa qui interessato, hanno semplicemente concesso di incutere allarmismo nella società di riferimento, nonché quella di consentire impropriamente ad un cittadino – senza il minimo e sincero supporto di elementi probatori – di accusare e diffamare pubblicamente un altro Cittadino nel proprio ambito sociale: il tutto senza preoccupazione alcuna, esuli di prendere le posizioni dell’una o dell’altra parte, di concedere alla lucente Giustizia Italiana di compiere la propria seria e solerte opera. Il presente comunicato, quindi, vale non per giudicare le azioni compiute dagli interessati alla vicenda, né, tantomeno, per limitare la libertà di stampa (alto principio in cui crede fermamente il nostro studio legale), ma semplicemente per la pubblica tutela della sicurezza e moralità sociale legittimamente spettante ad ogni devoto cittadino della Repubblica, il cui sguardo ed attenzione ha il dovere di rivolgersi esclusivamente ed in via reciproca alla luce del diritto, della magistratura e dello Stato”.   

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