mercoledì,Febbraio 5 2025

Le imprese agroalimentari vibonesi contro sprechi e povertà: siglato l’accordo “Cibo per la vita” per donare le eccedenze – VIDEO

Banco alimentare e Polo di innovazione Future Food Med uniscono le forze per aiutare le famiglie bisognose attraverso soluzioni che prevedano il recupero e la redistribuzione delle derrate altrimenti destinate alla distruzione

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Lavorare su soluzioni innovative per il recupero e la redistribuzione delle eccedenze alimentari a sostegno delle comunità più fragili. Con questa missione nasce la collaborazione tra il Banco Alimentare e il Polo di innovazione agroalimentare Future Food Med (FFM). Collaborazione operativa e strategica sancita ieri a Vibo Valentia con la firma dell’accordo quadro denominato “Cibo per la Vita”.

La conferenza stampa, tenutasi nella Sala riunioni di Confindustria Vibo Valentia, ha messo in luce i molteplici obiettivi dell’intesa, che vanno dalla lotta allo spreco alimentare alla sensibilizzazione delle imprese verso una maggiore responsabilità sociale. Il periodo natalizio è stato scelto come momento simbolico per avviare il progetto, ma la sua ambizione è quella di durare tutto l’anno.

«È significativo che, forse per la prima volta, un accordo di questo tipo venga siglato con un coinvolgimento così ampio: il Banco Alimentare, l’Università di Reggio Calabria, il Dipartimento per l’Agricoltura e un importante centro di ricerca come il Polo di Innovazione – ha rimarcato Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare -. Ridurre gli sprechi non è solo un obbligo morale, ma anche un passo fondamentale per rispondere agli obiettivi dell’Agenda 2030. Troppe risorse vengono sprecate mentre crescono le persone in difficoltà».

Un progetto, quello promosso dall’accordo quadro, che mira a coinvolgere direttamente il tessuto imprenditoriale del territorio. «Le aziende aderenti al Polo di Innovazione sono 50, ma il settore agroalimentare calabrese conta circa 200-300 aziende. L’accordo vuole far sì che vengano coinvolte tutte, affinché non si limitino a pensare ai loro utili, ma si attivino per aiutare le famiglie del territorio» ha spiegato Rocco Colacchio, presidente di Confindustria Vibo Valentia.

Tra i punti di forza del progetto c’è l’approccio innovativo, sostenuto dal Polo Future Food Med: «Il nostro Polo ha sempre lavorato per sostenere la competitività delle imprese, ma non possiamo ignorare il contesto in cui operiamo – ha sottolineato Mariateresa Russo, responsabile scientifica del Polo FFM -. Con questo accordo vogliamo valorizzare le eccedenze alimentari sia per evitare sprechi sia per donare a chi è in difficoltà. In un mondo in cui metà della popolazione non ha accesso al cibo, non possiamo permetterci di buttarlo via. Questo progetto rappresenta il nostro contributo per affrontare questa emergenza».

Tra gli interventi anche quello di Paolo Chirico, presidente Sezione alimentare Unindustria Calabria: «È un gesto nobile che tutte le aziende dovrebbero fare. Bisogna incentivare anche le industrie vere e proprie, fare in modo che stiano più attente e che vengano monitorati i prodotti in esubero; così che piuttosto che fare distruzione, quindi smaltimento di rifiuti, si vada a donare alle persone che più hanno bisogno».

«Questo accordo dimostra che anche in Calabria possiamo sviluppare iniziative che facilitano il recupero di beni alimentari da destinare ai più bisognosi» ha infine commentato il direttore di Banco alimentare della Calabria Gianni Romeo, che ha ricordato l’impatto di Banco Alimentare sul territorio calabrese: «Grazie al lavoro di 600 enti caritatevoli, il Banco Alimentare della Calabria attualmente arriva ad aiutare oltre 140mila persone, tra cui 35mila famiglie e 21mila minori. Sono cifre importanti, ma resta fondamentale il bisogno di ulteriori aiuti per garantire una maggiore varietà di prodotti necessari a soddisfare le esigenze di tutte queste persone».

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