lunedì,Dicembre 2 2024

Padrone dello stadio con l’aiuto della ‘ndrangheta, per il gip il capo ultras del Milan Luca Lucci dominava così il territorio

Un altro arresto per il leader della curva rossonera accusato del tentato omicidio di Enzo Anghinelli

Padrone dello stadio con l’aiuto della ‘ndrangheta, per il gip il capo ultras del Milan Luca Lucci dominava così il territorio
Luca Lucci

I «contatti» tra «esponenti della Curva Sud» e «ambienti della criminalità organizzata calabrese» dimostrano un «progressivo avvicinamento tra delinquenza da stadio e ‘ndrangheta, che lascia pensare a sviluppi preoccupanti» e che conferma la «estrema pericolosità» del gruppo «capeggiato» da Luca Lucci, che può «avvalersi di legami di così rilevante spessore». Lo scrive il gip di Milano Domenico Santoro nell’ordinanza, notificata oggi dalla Squadra mobile milanese nell’inchiesta dei pm Storari e Ombra, con cui è stato disposto il carcere per il capo ultrà rossonero, già detenuto da fine settembre, e stavolta per l’accusa il tentato omicidio del 2019 di Enzo Anghinelli, anche lui ultrà milanista.

Per il giudice, come si legge nella parte del provvedimento sulle esigenze cautelari, Lucci è diventato un «vero e proprio padrone» di quel «territorio», ossia dello stadio di San Siro, e ha creato negli anni un «clima di intimidazione e assoggettamento». Sarebbe riuscito anche ad entrare «in contesti forieri di sempre maggiori introiti economici avvalendosi” della sua “fama criminale».

È «obiettivamente impensabile», scrive il giudice nelle oltre 120 pagine di ordinanza, «ritenere che l’azione di sangue» ai danni di Anghinelli «sia stata frutto di iniziativa autonoma di Cataldo», l’uomo di fiducia di Lucci, ma ci sarebbe stata, invece, una «precisa direttiva» del capo della Sud.
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