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Mercatini di Natale, l’associazione Giovani tropeani contesta l’accordo tra Comune e Coldiretti: «Soldi pubblici ai privati e zero tradizione»

La polemica con i commissari di Tropea sui 10 chioschi in legno: «Spesi 9mila euro a beneficio di pochi quando il nostro progetto gratuito nel prevedeva 14»

Mercatini di Natale, l’associazione Giovani tropeani contesta l’accordo tra Comune e Coldiretti: «Soldi pubblici ai privati e zero tradizione»
L’allestimento consueto dell’associazione Giovani tropeani, foto di repertorio

Tiene banco a Tropea la questione Mercatini di Natale, dopo che la notizia dell’accordo tra il Comune e Coldiretti Calabria per la creazione dei Farmers market per la “Campagna Amica 2024” aveva fatto sentire «esclusi» i componenti dell’associazione Giovani tropeani, ideatori nel 2013 dell’iniziativa allestita in prima battuta a piazza Vittorio Veneto. Dopo l’intervento a mezzo stampa dei commissari straordinari, che hanno spiegato la decisione assunta, sottolineando in sostanza di includere nel progetto dei 10 chioschi in legno anche l’associazione, proprio quest’ultima ha inteso replicare con alcune puntualizzazioni. «L’intervento sulla stampa dei commissari – hanno fatto sapere i Giovani tropeani in un comunicato -, richiede di alcune precisazioni. Non siamo mai stati “affidatari” dei Mercatini di Natale, come erroneamente rappresentato. Piuttosto, siamo stati i creatori pionieri di questo evento, un’iniziativa che ha dato vita a un Natale tropeano che prima non esisteva».

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L’affluenza di visitatori ai mercatini, foto di repertorio

«Abbiamo iniziato nel 2013 con il sindaco Gaetano Vallone e con la commissaria Colosimo, che gli subentrò a seguito delle sue dimissioni e, da allora, abbiamo collaborato con tutte le amministrazioni comunali sia politiche che commissariali, ed anche con l’attuale. Abbiamo investito passione, tempo e risorse per costruire qualcosa di unico per la nostra città, ed è grazie al nostro impegno che i Mercatini sono diventati un appuntamento tanto amato e atteso da cittadini e turisti. Comprendiamo che il supporto di Coldiretti possa rappresentare un valore aggiunto per arricchire l’offerta enogastronomica e promuovere le eccellenze locali. Tuttavia – hanno ribadito -, riteniamo che entrambe le realtà, la nostra e quella di Coldiretti, avrebbero potuto coesistere (per come già avvenuto in passato), creando un Natale di qualità nel rispetto delle tradizioni locali, arricchendole senza sostituirle».

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«Ci preme però sottolineare che i 10 chioschi in legno messi a disposizione dalla Coldiretti, come stabilito nell’atto di convenzione con il Comune e dal loro Statuto nazionale, sono destinati esclusivamente alla sponsorizzazione e alla vendita dei prodotti (eccellenze) agroalimentari ed enogastronomici, il ché limita fortemente l’inclusività e la tradizionalità che hanno contraddistinto il nostro evento. Confidiamo che Coldiretti garantisca che tutto venga svolto nella trasparenza e nel pieno rispetto della sua missione, ossia la vendita di prodotti agroalimentari ed enogastronomici, senza sconfinare in ambiti che potrebbero distorcere l’essenza della loro grande missione».

Una delle 14 casette realizzate, foto di repertorio

Inoltre, «è importante ricordare che non è corretto affermare come i chioschi abbiano un costo zero. I 9mila euro spesi per l’uso di questi chioschi, infatti, sono stati interamente pagati dai contribuenti tropeani a beneficio di pochi privati. Questo non ci sembra un uso corretto delle risorse pubbliche, soprattutto considerando che non è stata minimamente presa in considerazione neppure la nostra proposta di mettere a titolo del tutto gratuito a disposizione del Comune le 14 casette natalizie. Non ci capacitiamo di come una proposta di collaborazione, che avrebbe permesso di contenere i costi e di offrire un evento autentico, sia stata scartata senza alcuna motivazione valida. In conclusione, rimaniamo fermamente convinti che i Mercatini di Natale di Tropea meritano di essere rispettati e tutelati nella loro vera essenza e siamo pronti a fare tutto il necessario per difendere questo patrimonio di comunità che abbiamo costruito con tanto impegno».

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