Presentato a Vibo il libro “Temesa e il mistero di Alibante” di Aloe: viaggio nella storia della Magna Grecia e dell’emancipazione femminile
All'evento culturale hanno partecipato anche l'archeologa Mariangela Preta, Giusi Fanelli (Unpli) e il prefetto Giovanni Paolo Grieco
Ieri sera presso la Sala Cev palazzo Gagliardi di Vibo Valentia si è tenuta la presentazione dell’ultimo romanzo di Mario Aloe dedicato alla Calabria e al suo futuro. “Temesa e il mistero di Alibante”, edito da Franco Mannarino, è un manoscritto in cui l’autore si è tuffato in un emozionante viaggio nel passato della Calabria al fine di riscoprire e promuovere la bellezza e la grandezza della cultura della Magna Grecia. «A dialogare con l’autore – hanno fatto sapere gli organizzatori dell’evento in un comunicato stampa -, la direttrice del Polo museale di Soriano, l’archeologa Mariangela Preta e la neo eletta nel Collegio dei Probiviri Unpli, Giusi Fanelli. L’interessato e partecipato pubblico, che ha visto la presenza del prefetto di Vibo Giovanni Paolo Grieco, si è tuffato in un emozionante viaggio nel passato della cultura della Magna Grecia. Soprattutto, l’opera che si presenta come una leggera lettura estiva, promette ai lettori un intreccio di storie avvincenti caratterizzate da una sottile vena anacronistica al di là del tempo e dello spazio».
Un romanzo storico e una fiction archeologica «in cui amore, emancipazione, avventura, amicizia, tradimenti e odio, diventano parole chiave che meglio identificano il romanzo e i personaggi e che invitano al dialogo con un confronto all’era moderna, grazie anche agli studenti del Pcto del liceo “Capialbi” che si sono confrontati con l’autore con domande e curiosità». In conclusione l’autore «è riuscito a entusiasmare sia nel racconto storico e mitologico, grazie alle riflessioni della Preta ma, allo stesso tempo, ha offerto spunti di confronto tra passato e presente rispetto alla figura della donna, affrontando il tema della sua emancipazione su spunti offerti dalla Fanelli». Domenico Primerano ha poi invitato alla «lettura del romanzo poiché ricco di spunti anche in tema di democrazia. Si ringrazia il Cev, in particolare Enrico Buonanno e la Pro Loco Vibo Città presieduta da Michele Catania, per aver patrocinato l’iniziativa».
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