Inquinamento del Sant’Anna, Gioia (Vibo Unica): «Bocciata la mia proposta di “chiudere” il torrente collegandolo al depuratore»
La consigliera comunale dopo l’ultimo confronto con la maggioranza: «L’idea era quella di collettare completamente il corso d'acqua all'impianto di Porto Salvo»
Lo stato in cui versa il torrente Sant’Anna continua ad alimentare il dibattito a Vibo Valentia. A prendere la parola, Claudia Gioia, consigliere comunale Vibo Unica. Intervenendo con una nota stampa, l’esponente politica ha evidenziato: «Nel corso dell’ultimo consiglio comunale ho presentato un ordine del giorno finalizzato ad evitare lo sversamento del Torrente Sant’Anna nel mare di Bivona sul presupposto che solo una soluzione definitiva da programmare per tempo, può determinare la risoluzione di una problematica che oggettivamente impedisce il rilancio turistico di una zona importante per l’intera economia del territorio».
La rappresentante di Vibo Unica entra nel dettaglio: «In particolare ho richiesto la chiusura del torrente ed il collettamento definitivo delle acque reflue verso il depuratore di Porto Salvo forte della posizione scientifica espressa pubblicamente in tal senso dal prof. Silvio Greco. Con grande meraviglia – fa rilevare – mi sono però trovata di fronte a una maggioranza non disponibile ad affrontare il tema attraverso un confronto di merito tanto che si sono susseguiti degli interventi, in particolare da parte di due consiglieri del Pd, che pur di bocciare una proposta scevra da condizionamenti politici, si sono spinti ad affermare che loro contrarietà nasceva dal fatto che sotto il profilo giuridico non era possibile chiudere un torrente e nello specifico il torrente S. Anna. Si è chiaramente trattato di una posizione strumentale. E infatti il punto non è la chiusura del torrente in sé ma la chiusura di uno sversamento fognario permanente che avviene per mezzo del torrente e che inquina il mare e la spiaggia da scongiurare con lo strumento dell’ordinanza sindacale per come prevede il Testo unico degli enti locali ed in ossequio della procedura prevista dall’art 242 codice ambiente. Procedura peraltro già osservata dal sindaco nel mese di luglio e agosto ma evidentemente disconosciuta dai consiglieri che si sono cimentati nelle erronee considerazioni giuridiche».
Claudia Gioia incalza: «La mia proposta però oltre a prevedere la chiusura immediata atta ad evitare lo scarico fognario prevedeva l’impegno a collettare le acque reflue del torrente al depuratore di Porto Salvo attraverso un’opera strutturale di collegamento permanente di modo che il S. Anna possa tornare ad essere utilizzato solo per l’acqua piovana. A ciò aggiungasi che esiste già un finanziamento pari ad otto milioni di euro elargito dalla Regione Calabria al Corap destinato alla realizzazione dell’opera in questione. A fronte di tale proposta – fa presente – assistere ad una bocciatura motivata con il fatto che non è possibile chiudere un torrente, ha rappresentato l’occasione per ulteriormente convincermi in ordine all’inconsistenza degli amministratori di maggioranza che interpretano il consiglio comunale come un “ring” nel quale si scontrano opposte fazioni».
«Nella mia ottica il consiglio comunale è un luogo di civile confronto e di condivisione delle proposte dirette a risolvere i problemi dei cittadini e purtroppo si è persa, alla luce della vicenda sopra riportata, una buona occasione per dimostrare maturità politica e competenza amministrativa e giuridica», conclude la consigliera comunale.