Giornata della Colletta alimentare, in campo a Vibo studenti e associazioni: «Un piccolo gesto può fare la differenza»
Generosa la risposta da parte della comunità che ha contribuito donando generi di prima necessità da destinare alle persone in difficoltà
Si è svolta oggi la 28esima Giornata nazionale della colletta alimentare. Un evento che ha coinvolto più di un centinaio di studenti del Liceo statale “Vito Capialbi”, insieme a diverse associazioni locali, Rotary club, Lions, l’Unitalsi, Protezione civile e diversi volontari delle diverse parrocchie vibonesi, uniti in un gesto di solidarietà volto a supportare le famiglie in difficoltà, soprattutto in vista delle festività natalizie.
L’iniziativa, spiegano gli allievi del Capialbi, ha avuto come obiettivo principale raccogliere generi alimentari da destinare a chi vive in condizioni di povertà. La giornata è stata caratterizzata da un clima di partecipazione e impegno. I giovani volontari, studenti del Liceo Capialbi, affiancati da adulti e membri di associazioni, in prima linea, che hanno dimostrato un grande spirito di volontariato. Si sono impegnati a sensibilizzare la popolazione sull’importanza di donare generi alimentari a chi vive in difficoltà. L’iniziativa ha riscosso una risposta calorosa da parte dei cittadini, che hanno contribuito generosamente riempiendo i carrelli dei supermercati locali con prodotti di prima necessità.
«È importante che ci sia consapevolezza di quanto il nostro piccolo gesto possa fare la differenza», spiega il prof. Antonello Murone, responsabile provinciale del Banco Alimentare. «La solidarietà è più che mai necessaria, soprattutto in un periodo dell’anno in cui le difficoltà economiche aumentano e le famiglie si trovano a fare i conti con bollette più alte, spese natalizie e la crescente scarsità di risorse. La giornata della colletta alimentare vuole essere anche una campagna contro lo spreco».
«In questo scenario, anche un piccolo gesto, come l’offerta di un prodotto alimentare, si trasforma in un segno tangibile di speranza e supporto. Non è solo il cibo che conta, ma la vicinanza e la consapevolezza che, in una comunità che si aiuta a vicenda, ogni difficoltà può essere affrontata con più forza», concludono gli studenti.
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