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Acqua inutilizzabile a Vibo, i promotori di un Consiglio aperto portano le firme in Comune e si appellano a “nonno sindaco”

Centinaia le adesioni alla petizione e le segnalazioni sui cattivi odori e il colore sospetto dell'acqua che arriva nelle case: «Tutti sanno che non è potabile, è arrivata l'ora di riconoscerlo ufficialmente». La richiesta al primo cittadino Romeo: «Ti scriviamo anche a nome dei bambini, tra quelli che soffrono di più»

Acqua inutilizzabile a Vibo, i promotori di un Consiglio aperto portano le firme in Comune e si appellano a “nonno sindaco”
L'acqua marrone in una casa di Vibo e, a destra, il sindaco Romeo

Sono 150 le firme raccolte a Vibo Valentia per chiedere un Consiglio comunale aperto in cui si parli della potabilità dell’acqua che arriva nelle case. E ancora, 550 segnalazioni da parte di altrettanti cittadini su «caratteristiche organolettiche non accettabili e variazioni anomale dell’acqua erogata dal Comune». Numeri e firme sono state raccolte in un unico documento che è stato protocollato questa mattina a Palazzo Luigi Razza.

L’appello al «nonno sindaco»

La raccolta firme era stata lanciata nei giorni scorsi da Luciano Gagliardi, da tempo in prima linea in questa battaglia. Nel documento ci si appella direttamente al primo cittadino Enzo Romeo: «Siamo un folto gruppo di cittadini, utenti del servizio idrico integrato comunale vibonese, tra noi ci sono anche molti padri, madri, nonne e nonni, dei tanti bambini a cui hai chiesto, durante un recente incontro a scuola, di rivolgersi a te chiamandoti così: “nonno sindaco”. In questa nostra preferiamo, quindi, rivolgerci a te con questo appellativo, invece dei soliti egregio o  spettabile, perché siamo d’accordo quando dici che “è una cosa bella, che rende l’idea di una persona che è  nonno e svolge la delicata funzione di primo cittadino” e soprattutto perché è anche a nome loro che ti scriviamo, dei più piccoli, che non si occupano ancora dei propri diritti, ma che sono i soggetti più sensibili ai problemi di salute che l’acqua di rubinetto malsana può causare». 

Riconoscere nero su bianco il problema

All’amministrazione comunale si chiede un Consiglio aperto agli interventi dei cittadini, con lo scopo di riconoscere ufficialmente, nero su bianco, il problema della non potabilità dell’acqua per poter poi mettere in campo interventi che facciano vedere la luce in fondo al tunnel a tutti quei vibonesi che di tanto in tanto vedono uscire dai propri rubinetti acqua marrone o puzzolente. Un primo contatto con il sindaco Romeo c’è stato lo scorso 22 ottobre, durante un incontro informale in Comune in cui i cittadini presenti avevano percepito «attenzione e predisposizione al dialogo».

Si legge ancora nel documento protocollato oggi: «Il fatto che l’acqua distribuita dal Comune non è potabile, è una verità nota a tutti i vibonesi, in primis a coloro che a vario titolo si sono avvicendati, negli ultimi lustri, sugli scranni del Consiglio comunale. Infatti, molti dei nostri passati e presenti amministratori hanno dichiarato pubblicamente più volte tale verità, nei programmi elettorali, nei comizi, sui giornali, in televisione e durante i molti incontri con la cittadinanza, senza però fare mai seguire a queste dichiarazioni un documento ufficiale che lo certifichi». Ci si chiede quindi: «Come si possono chiedere dei finanziamenti per fare fronte al problema della non-potabilità, se tale sventura, se l’emergenza con cui conviviamo da lungo tempo non viene riconosciuta ufficialmente dalle istituzioni responsabili, in primis dal Comune?». Tanti i problemi sottolineati dai cittadini e che potrebbero essere alla radice del problema, dalle perdite lungo la rete idrica alle acque del lago Alaco mai caratterizzate.

Ci si rivolge infine, ancora, al sindaco Romeo: «Anche l’intera coalizione di area progressista che ti sostiene evidentemente conosce la realtà, dato che si legge, nel relativo programma elettorale, che si vuole provvedere alla realizzazione di nuovi pozzi e al rifacimento della rete idrica “per ottenere, in pochi anni, anche l’auspicata potabilità dell’acqua”. Auspicio condiviso dai firmatari dei documenti in allegato». Sulla convocazione del Consiglio comunale aperto, ora, la palla passa all’amministrazione Romeo.  

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