giovedì,Novembre 14 2024

Autotrasportatori rapinati a Nicotera, Cassazione conferma assoluzione per imputato di Rosarno

In primo grado si era registrata a Vibo la condanna a 7 anni e 8 mesi di reclusione

Autotrasportatori rapinati a Nicotera, Cassazione conferma assoluzione per imputato di Rosarno
La Corte di Cassazione

È stato dichiarato inammissibile dalla seconda sezione penale della Cassazione, il ricorso proposto dalla Procura generale di Catanzaro nel procedimento a carico di Giovanni Sesini, di Rosarno. Il 34enne il 15 settembre 2022 era stato condannato in primo grado dal gup del Tribunale di Vibo Valentia – al termine di un processo celebrato con rito abbreviato – alla pena di 7 anni e 8 mesi di reclusione per i reati di rapina aggravata, detenzione e porto illegali di armi da sparo, accertati a Nicotera in data 6 settembre 2020. La Corte d’Appello di Catanzaro con sentenza del 20 giugno 2023, in riforma del verdetto di primo grado, ha però assolto l’imputato per non aver commesso il fatto. Il ricorso della Procura generale di Catanzaro era quindi fondato su un unico motivo, ritenendo che la Corte d’Appello avesse errato nel valutare le dichiarazioni rese dalla persona offesa la quale, benché avesse inizialmente parlato di alta possibilità che il soggetto ritratto nella fotografia numero 5 fosse l’imputato, ha poi effettuato l’individuazione fotografica di una persona in termini di certezza per il fatto che il rapinatore più basso gli era passato più volte accanto, per cui aveva avuto modo di vederlo bene ed a distanza ravvicinata”. Secondo la Procura generale di Catanzaro, inoltre, i giudici di appello non avrebbero tenuto debitamente conto della ulteriore circostanza per cui l’utenza cellulare in uso al Sesini il giorno della rapina aveva seguito un tragitto del tutto compatibile con la dinamica del fatto delittuoso”. Per la Cassazione, il ricorso della Procura generale di Catanzaro è inammissibile in quanto risulta incentrato su doglianze che ineriscono ad una rilettura o reinterpretazione delle emergenze processuali attinenti al merito e, quindi, a questioni di fatto improponibili”. Secondo la Cassazione, la motivazione della Corte d’Appello è corretta laddove ha ritenuto “non provato con sufficiente certezza che il rapinatore di bassa statura fosse il Sesini, tenuto conto che il volto del malvivente era travisato da una calza di colore rosso ed ha giudicato ancor meno pregnante l’analisi del traffico telefonico, in quanto non univocamente interpretabile nel senso della affermazione di responsabilità dell’imputato”, difeso dall’avvocato Giuseppe Alvaro del Foro di Palmi. Da ricordare che le indagini avevano preso spunto da una serie di rapine a mano armata commesse nei territori di Nicotera e San Calogero tra i mesi di marzo e novembre del 2020 ai danni di autotrasportatori operanti nell’ambito della logistica e della fornitura di liquidi infiammabili, i quali erano stati bloccati lungo la strada e, dietro minaccia delle armi, costretti a consegnare il denaro trasportato.

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