giovedì,Novembre 7 2024

Il Tar del Lazio conferma la rappresentanza al Cnel di Cisal difesa in giudizio dall’avvocato vibonese Domenico Colaci

Per il tribunale amministrativo «occorre osservare il principio pluralistico desumibile dalla Costituzione». Legittima quindi la presenza nel Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro anche dei sindacati Usb, Ugl, Confsal e Confintesa

Il Tar del Lazio conferma la rappresentanza al Cnel di Cisal difesa in giudizio dall’avvocato vibonese Domenico Colaci
La sede del Cnel

Una significativa vittoria legale conferma il seggio della Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori (Cisal) nel Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel). Il sigillo incassato dal sindacato autonomo più importante d’Italia, difeso in giudizio dall’avvocato Domenico Colaci del foro di Vibo Valentia, in un contenzioso che ha visto il Tribunale amministrativo regionale del Lazio pronunciarsi sulla nuova composizione dell’importante organo costituzionale.

La vicenda giudiziaria, conclusasi con due sentenze gemelle (n. 19636/2024 e n. 19661/2024), nasce dai ricorsi presentati da Cgil e Uil, che contestavano la riduzione della loro rappresentanza all’interno del Cnel. In particolare, la Cgil si opponeva alla diminuzione da 7 a 6 membri, mentre la Uil contestava il passaggio da 3 a 2 rappresentanti. Nelle motivazioni, il Tar Lazio ha elaborato un’articolata decisione stabilendo che «la ripartizione non si rivela irragionevole, tenuto conto del grado di rappresentatività e delle specificità delle organizzazioni sindacali».

Il Tribunale ha inoltre precisato «che i dati numerici non devono essere applicati in modo rigidamente “aritmetico” o “proporzionale”, atteso che, nel corso del procedimento di nomina dei componenti del Cnel, occorre garantire anche l’osservanza del principio “pluralistico”, desumibile dalla stessa Costituzione». La sentenza ha quindi confermato la legittimità della presenza di sei rappresentanti provenienti da Cisal appunto, Usb, Ugl, Confsal e Confintesa, riconoscendo «un’adeguata partecipazione in seno al Cnel di tutte le organizzazioni sindacali a carattere nazionale effettivamente rappresentative dei lavoratori e dei pensionati».

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