Salta il Festival Leggere & Scrivere, l’ex sindaco di Vibo Limardo critica Romeo: «Quest’amministrazione non ha anima»
«Noi nonostante i gravissimi problemi anche economici lo abbiamo voluto ad ogni costo», sottolinea l'ex primo cittadino che spera in un «ravvedimento» e profila la nascita di un comitato a favore della manifestazione
«Dall’amministrazione comunale di Vibo Valentia, per bocca del sindaco Romeo, stando al virgolettato riportato dalla stampa locale, arriva la notizia che il “Festival del Leggere & Scrivere” non si farà. E con essa, proprio in contemporanea, anche quella dell’elezione dello stesso primo cittadino di Vibo a presidente del Sistema Bibliotecario Vibonese. Che destino beffardo, vien da dire, soprattutto un grave e pesante passo indietro nel generale impulso impresso al progresso sociale della nostra città». A scriverlo in una nota è l’ex sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, molto critica sulla “fine” della manifestazione culturale. Dito puntato contro l’attuale amministrazione, accusata di essere «senz’anima».
«Il Festival – sottolinea Limardo – è ormai divenuto una realtà straordinaria e negli anni si è qualificato non solo e non tanto come un evento di intrattenimento, ma soprattutto come un potente catalizzatore di crescita sociale in grado di risvegliare, ogni volta, quel senso di appartenenza e di identitario orgoglio culturale, creando un diffuso senso di comunità. Questo, e molto altro, ha rappresentato per la comunità vibonese il “Festival Leggere & Scrivere”, ed è con questa consapevolezza che la mia amministrazione, nonostante i gravissimi problemi anche economici, ha sempre fatto di tutto per far vivere alla città quella straordinaria condivisione di esperienze culturali. Noi lo abbiamo voluto ad ogni costo ed è per questo che siamo riusciti nell’intento, immettendo risorse proprie, ma soprattutto amore e passione, la forza della determinazione e della volontà, quelle stesse che oggi, evidentemente, mancano all’attuale esecutivo municipale».
Secondo l’ex primo cittadino, «non è un problema economico, non è un problema di ritardo nei tempi come si vorrebbe far credere. La verità, infatti, va cercata altrove e risiede nel fatto che a questa Amministrazione manca l’anima, la capacità di immedesimarsi nel tessuto cittadino, di fare proprie le speranze e le ansie di crescita. Manca inoltre ogni spinta propulsiva. Ogni giorno di più si acuisce la distanza tra l’Amministrazione e le attese della città. Spenti i fari della campagna elettorale, finite le sagre estive, adesso sarebbe stato il tempo della concretezza, di far vedere di che pasta è fatto il governo della città, anche perché la campagna elettorale del fronte progressista è stata roboante e pregna di slogan. E, invece, ecco servita la pietanza: il Festival quest’anno non si farà e non perché tra le pieghe del bilancio non ci sono i soldi o perché non ci sono i tempi, più semplicemente perché non c’è nessun “Assessore Operaio” disponibile a rimboccarsi le maniche a profondere energie, lavoro, tempo, passione come negli anni passati hanno fatto gli Assessori Fanelli e Tripodi».
Detto ciò, Limardo spera in un «ravvedimento operoso, e che il Sindaco possa superare quel senso di scoramento che gli ha fatto dire no a quell’evento che ha fatto di Vibo Valentia un punto di riferimento culturale di prim’ordine; confidiamo in uno scatto di orgoglio di questa amministrazione. Ma se nulla di tutto ciò dovesse accadere sono certa che in tanti avranno voglia di aderire ad un Comitato Pro Festival che valga a mantenerlo in vita con tutto quello che rappresenta, storicità compresa».