giovedì,Dicembre 26 2024

Come una polaroid, a Pizzoni studenti protagonisti della presentazione del libro di Domenico Massarini

L’evento è stato fortemente voluto dalla locale Pro loco con la collaborazione di Comune e mondo scolastico. Lanciato un forte messaggio contro la violenza di genere

Come una polaroid, a Pizzoni studenti protagonisti della presentazione del libro di Domenico Massarini

La sala consiliare del Comune di Pizzoni ha ospitato la presentazione del libro “Come una polaroid” di Domenico Massarini, autore cosentino. L’evento culturale, nato attorno alla raccolta di poesie e frasi dedicate alla vita e all’amore, è stato fortemente voluto dalla locale Pro loco con il patrocinio del Comune e la collaborazione dell’Istituto comprensivo di Vallelonga, plesso di Pizzoni. A prendere parte, i ragazzi della scuola media accompagnati dalla docente Vittoria Scidà; il sindaco Vincenzo Caruso, la presidente della Proloco Maria Nesci, il consigliere regionale dell’Epli (ente Proloco italiane) Giuseppe Esposito, nonché promotore del concorso Eplibriamoci.

Gli studenti si sono dimostrati attenti e partecipi ponendo diverse domande all’autore. Il libro ha analizzato le varie sfumature dell’amore. E l’autore, spiegano i membri della Pro loco «ha mandato un bel messaggio contro la violenza di genere sottolineando quanto la violenza non sia solo quella fisica ma anche quella psicologica e di stare attenti ai campanelli d’allarme che il partener possessivo lancia». Inoltre ha evidenziato l’importanza di coinvolgere la famiglia e chiedere aiuto ai tanti professionisti che si occupano di questo fenomeno.

L’autore Massarini, allenatore di boxe e kickboxing nonché docente, ha anticipato che a dicembre pubblicherà il suo terzo libro: «Sono da sempre innamorato della poesia e delle materie umanistiche. Il mio autore di riferimento è Gabriele D’annunzio e in alcuni scritti faccio chiaramente riferimento al suo stile, al suo periodo notturno», ha commentato. La sua “Come una polaroid” contiene nel finale la poesia scritta dalla madre, Maria Rita Urso.

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