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Un tuffo a 13 anni gli toglie l’uso delle gambe ma oggi vola con le ali dei suoi droni, da Tropea la storia di Vittorio: «La vita è una sfida»

Il giovane costretto a una vita su carrozzina racconta e fa conoscere la sua amata terra attraverso immagini spettacolari: «Incoraggio ognuno a scoprire il proprio potenziale unico»

Un tuffo a 13 anni gli toglie l’uso delle gambe ma oggi vola con le ali dei suoi droni, da Tropea la storia di Vittorio: «La vita è una sfida»

Le avversità della vita possono presentarsi all’improvviso, del tutto inaspettate, a volte possono sembrare insormontabili. Il nostro spirito però può anche renderci invincibili. Ne è una dimostrazione Vittorio Zaccaro, 31enne di Tropea. A soli 13 anni Vittorio ha dovuto affrontare un evento tragico che ha segnato profondamente la sua vita. Tuttavia, la sua storia è un inno alla resilienza umana. Un uomo che, nonostante la disabilità, ha saputo reinventarsi grazie alla tecnologia, iniziando ad apprezzare il mondo, e la vita, da nuove prospettive. La sua vita l’ha raccontata Saverio Caracciolo in una emozionante puntata di LaC Storie.

L’incidente e la riabilitazione

«Era il 3 settembre 2006, un pomeriggio di fine estate. Giocando con alcuni ragazzi sulla spiaggia, decisi di fare un tuffo. Ma quel giorno si trasformò in un incubo: rimasi bloccato sulla sabbia, incapace di rialzarmi. Sentivo le gambe paralizzate e, con un misto di paura e angoscia, chiesi aiuto». In quel momento, un ragazzo di 13 anni si trovò a rimanere in carrozzina per sempre. 

La diagnosi iniziale fu difficile da accettare. Trascorse del tempo in ospedale, ma riuscì a trovare la forza per affrontare la situazione. Vittorio divenne il “diavoletto del reparto”, correndo veloce nella sua carrozzina e facendo amicizia con gli altri pazienti. Dopo alcuni giorni fu trasferito a un centro di riabilitazione a Roma, dove gli insegnarono a vivere senza l’uso delle gambe. Imparò a salire in macchina, a vestirsi e a svolgere piccole attività quotidiane.

La passione per il bodybuilding e la nazionale  

Gli furono presentati diversi sport adattati, come il basket in carrozzina e il nuoto, ma il culturismo esercitava su di lui un fascino particolare. Desiderava avere un bel fisico e competere. Dopo qualche anno trovò su internet un gruppo di persone a Savona che lo guidò nel tesseramento e nella preparazione per le gare. La sua prima competizione fu a Cefalù, dove arrivò secondo tra molti concorrenti.

Col passare del tempo partecipò a numerose gare, conquistando primi posti Città di CastelloVarese e Parma. Grazie a queste esperienze, entrò nella nazionale e viaggiò in GallesRussia e Malesia, dove stabilì anche un record europeo in una gara open. Purtroppo, dovette interrompere l’attività agonistica per vari motivi. Le palestre della sua zona non erano adatte per l’allenamento con pesi e bilancieri olimpici, e la distanza dagli allenatori rendeva difficile la comunicazione. 

«L’emozione della vittoria e la solidarietà della comunità sportiva mi hanno dato un rinnovato senso di scopo. Tuttavia, le sfide dell’allenamento e della competizione da lontano mi hanno alla fine costretto ad abbandonare il powerlifting competitivo».

Vivere in carrozzina non si rivelò impossibile e Vittorio imparò ad adattarsi. La vita divenne una continua sfida; stimolante, nonostante le difficoltà. «Non lo è stato, e non è facile, ma nemmeno difficile. L’uomo è nato per adattarsi e anche se ci sono degli ostacoli, riuscirete ad andare avanti».

Il mondo visto dall’alto

Oggi Vittorio utilizza il suo drone per catturare immagini di luoghi che non potrebbe visitare di persona. Il drone diventa le sue ali, permettendogli di esplorare a fondo la sua Tropea, dove i gradini sembrano insormontabili. Dopo 18 anni in carrozzina, ha viaggiato per l’Italia e il mondo, realizzando esperienze che molti ragazzi della sua età non hanno avuto l’opportunità di vivere. Ricorda sempre una frase: «Se non conosci la tua terra, non puoi conoscere il mondo». Questo è il motivo per cui ama esplorare la Calabria, sempre più affascinato da ciò che scopre.

Ha imparato a utilizzare il drone in modalità manuale, affinando le sue abilità nella post-produzione e ha iniziato a pubblicare i suoi lavori su Instagram e Facebook. Collabora anche con altre pagine per promuovere il turismo a Tropea e condividere la bellezza della sua terra. Ha sperimentato nuove avventure, come il parasailing «una sensazione strana, ma entusiasmante» e ha coltivato diverse passioni nel corso degli anni: dal campeggio alla pesca, ogni esperienza è un’occasione per crescere e scoprire.

La vita continua, nonostante le sfide, e il suo consiglio a tutti è di non chiudersi mai in casa. La bellezza del mondo è lì fuori, pronta da esplorare. «Oggi, sono grato per le esperienze che ho avuto. Dal superare l’avversità al raggiungere i miei obiettivi, il mio percorso è stato niente meno che straordinario. Incoraggio tutti ad abbracciare le sfide della vita e scoprire il proprio potenziale unico».

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