Vibo è il primo Comune che accoglie l’appello dell’Anpi e porta in Consiglio il riconoscimento dello Stato di Palestina
Quindici i consiglieri che hanno presentato la mozione inserita nell'ordine del giorno per la seduta in calendario il 29 ottobre alle ore 15:30
Il Comune di Vibo Valentia è il primo Ente che ha deciso di rispondere all’appello lanciato qualche giorno fa dall’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia), sul riconoscimento dello Stato di Palestina, con un ordine del giorno in seno al Consiglio comunale da trasmettere poi alle massime autorità nazionali ed europee. L’argomento, di fatti, campeggia la quinto punto dell’ordine del giorno per la seduta fissata in prima battuta al 29 ottobre alle ore 15:30 e, in seconda convocazione, alle ore 16:30 del 30 ottobre. A presentare la richiesta sono stati i consiglieri comunali Marcella Mellea, Francesco Colelli, Angela Cutrullà, Sergio Barbuto, Maria Trapani, Umberto Lo Bianco, Laura Pugliese, Antonino Ravenna, Silvio Pisani, Pasquale Mercadante, Leoluca De Vita, Filippo Potenza, Anna Coloca, Jessica Comito e Antonio Iannello.
Appena una settimana fa l’Anpi di Vibo esprimeva a mezzo stampa il proprio appello a tutti i sindaci del Vibonese, legato alla campagna nazionale dell’associazione, al riconoscimento formale dello Stato di Palestina. «Sono ore drammatiche per il vicino Oriente e per il mondo intero – scriveva in una nota l’Anpi Vibo -. Il rischio di un allargamento generalizzato della guerra è altissimo. Nonostante le numerose risoluzioni Onu, gli Accordi di Oslo e le innumerevoli iniziative e trattative diplomatiche, ancora non si è giunti ad un traguardo fondamentale, propedeutico all’adozione della soluzione da decenni auspicata di “due popoli, due Stati”, ovvero il pieno riconoscimento dello Stato di Palestina».
«Esso – sottolineava l’associazione – è riconosciuto da 143 su 193 membri delle Nazioni unite e in Europa solo da 9 Paesi e l’Italia non è tra questi. Crediamo che il nostro Paese debba assumere questa importante decisione e riconoscere la Palestina come Stato sovrano, entro i confini precedenti all’occupazione del 1967 e con Gerusalemme come capitale condivisa. Riteniamo che questa chiara e definitiva presa di posizione internazionale possa essere un passo avanti per l’instaurazione di due Stati sovrani, nei quali i due popoli possano vivere in reciproca sicurezza».