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La Diocesi di Mileto inaugura un giardino intitolato al giudice ragazzino Rosario Livatino: il programma

Saranno presenti tra gli altri il presidente di Libera don Luigi Ciotti e l’ex procuratore di Caltanissetta Ottavio Sferlazza, il primo a giungere sul luogo dell’assassinio del giovane magistrato poi beatificato dalla Chiesa

La Diocesi di Mileto inaugura un giardino intitolato al giudice ragazzino Rosario Livatino: il programma
Rosario Livatino

Si avvicina il momento della nascita a Mileto del Giardino della Speranza Laudato sì, situato all’interno dell’Episcopio. L’area verde sorgerà per espresso desiderio del vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, e sempre per sua volontà sarà intitolata al giudice “ragazzino” Rosario Livatino, assassinato il 21 settembre del 1990 dalla mafia “In odium fidei” e beatificato dalla Chiesa il 9 maggio del 2021. «Un piccolo ma bellissimo mattone per costruire un futuro – si afferma dalla diocesi spiegando lo spirito che anima l’iniziativa – partendo dal ricordo ricco di gratitudine a coloro che hanno dato la propria vita per la patria terrena e per la patria celeste». L’inaugurazione del giardino si terrà venerdì 18 ottobre a partire dalle 11. In precedenza, alle 10, è prevista l’accoglienza dei partecipanti nel vicino Museo nazionale, con tanto di visita guidata all’interno del plesso culturale. Alla cerimonia interverranno, tra gli altri, il prefetto di Vibo Valentia Paolo Giovanni Grieco, il presidente della sezione distrettuale di Catanzaro dell’Associazione nazionale magistrati Giovanni Strangis, il sostituto procuratore emerito di Caltanissetta Ottavio Sferlazza (fu egli il primo a giungere sul luogo dell’assassinio del giudice Livatino e successivamente a indagarne gli esecutori materiali), il procuratore di Vibo Valentia Camillo Falvo e il presidente dell’associazione nazionale “Libera contro le mafie” don Luigi Ciotti.

Il cerimoniale – dopo la solenne benedizione impartita dallo stesso don Ciotti al Giardino della Speranza Laudato sì e alle immagini del Beato Livatino e di San Francesco di Paola realizzate e poste al suo interno – prevede la messa a dimora della talea ricavata dal “Ficus macrophillacolumnarismagnoleides”che cresce a Palermo davanti all’abitazione che fu del giudice Giovanni Falcone (anch’egli ucciso dalla mafia nel 1992). La pianta è stata riprodotta in laboratorio dai carabinieri del Reparto Biodiversità di Mongiana, nell’ambito di un progetto teso a combattere i crimini ambientali attraverso l’educazione alla legalità. La cerimonia inaugurale, moderata dal giornalista Mimmo Famularo, sarà animata dai ragazzi del Coro del Circolo Laudato Sì’ dell’Istituto comprensivo di San Costantino Calabro, diretto dalla professoressa Chiara Vinci, e dagli allievi del Conservatorio “Fausto Torrefranca” di Vibo Valentia, guidati dal maestro Ferruccio Messinese.

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