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Gerocarne alle prese con un mare di debiti pregressi. Il sindaco Vivona: «Ci stiamo provando»

Il primo cittadino denuncia le difficoltà incontrate per far quadrare i conti: «C'è un contenzioso con la Regione di 318mila euro e un disavanzo di oltre 680mila euro che abbiamo trovato»

Gerocarne alle prese con un mare di debiti pregressi. Il sindaco Vivona: «Ci stiamo provando»
Il Municipio di Gerocarne e nel riquadro il sindaco Pasquale Vivona

A più di un anno dall’insediamento a Gerocarne dell’amministrazione guidata dal sindaco Pasquale Vivona, il comune gerocarnese ha dato il via ad un nuovo ciclo amministrativo che si preannunciava (e si conferma) come un anno zero volto a dare e formare un nuovo percorso futuro. La casa municipale del territorio delle preserre, però, non è di facile gestione anche perché l’eredità raccolta dall’attuale giunta non è leggera.

Vivona: «Situazione non facile»

In ogni caso le casse del Comune gerocarnese non danno modo di respirare, bloccando, di conseguenza, ogni tentativo di miglioriorare la situazione. L’attuale giunta, però, sta cercando quantomeno di tamponare, come fatto, per esempio, nel caso del debito vecchio di oltre venticinque anni nei confronti della curatela fallimentare Torchia di oltre 127mila euro, per alcuni lavori svolti nella frazione di Ciano e mai pagati. Dopo lunghi colloqui e trattative, l’amministrazione ha chiuso il tutto con un’istanza transattiva di 55mila euro, dimezzando così il debito. Il legame con il passato, però, non finisce qui, come spiega lo stesso Vivona: «Stiamo cercando di risolvere anche la pendenza sull’illuminazione relativa ai tempi del Covid, dialogando con la ditta di quei tempi. Si tratta di un debito di circa 196mila euro che stiamo cecando di rateizzare e speriamo di arrivare a un accordo. Persiste inoltre quel disavanzo di 680mila euro, dichiarato attraverso un rendiconto dalla precedente amministrazione e di cui noi non sapevamo nulla e che non ci ha permesso, e non ci sta permettendo, di lavorare come avremmo voluto».

Debiti che si accumulano

La lista delle pendenze, purtroppo, si allunga immobilizzando di fatto l’amministrazione: «Ci sono anche debiti con la Regione per quel che riguarda la fornitura di acqua idropotabile – continua Vivona – per il periodo di tempo che va dal 1981 al 2004 e per un importo complessivo di 318mila euro. Ciò non permette all’amministrazione di accedere ai finanziamenti regionali. Nonostante ciò siamo riusciti a ripianare un debito di 55mila euro per quel che concerne la tariffa rifiuti, compensando il contenzioso con la Regione». Strascichi passati insomma che adesso, la corrente giunta, deve cercare di ripianare».

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