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Mileto cammina sul filo dello scioglimento: clima sempre più surreale a ogni riunione del Consiglio dei ministri che deve decidere

I cittadini costretti a fare i conti con gli stucchevoli botta e risposta tra maggioranza e opposizione e con un ambiente “inquinato” da molteplici fattori a cominciare dalle continue lettere anonime

Mileto cammina sul filo dello scioglimento: clima sempre più surreale a ogni riunione del Consiglio dei ministri che deve decidere
Il Comune di Mileto
Il sindaco Giordano

Si respira un clima surreale a Mileto, e non da adesso. Sono passati ormai dieci mesi da quando a palazzo dei normanni si è insediata la commissione inviata dal prefetto di Vibo Valentia Paolo Giovanni Grieco per accertare l’eventuale presenza di infiltrazioni mafiose all’interno del Comune. D’allora tanta acqua è passata sotto i ponti.

Nel frattempo, il primo mandato del sindaco Salvatore Fortunato Giordano e della maggioranza “Città futura” si è regolarmente concluso alla scadenza naturale e, di conseguenza, lo scorso mese di giugno si sono svolte le elezioni amministrative che hanno sancito la riconferma del primo cittadino uscente.

Una vittoria netta, quella di Giordano, ottenuta con circa 800 voti di scarto sull’antagonista Michele Rombolà e sul gruppo “Eppur si muove”. Che, a prima vista, non dà adito a dubbi e fraintendimenti. Nonostante questo, però, tutto appare da mesi aleatorio, sospeso in una sorta di bolla. E più passa il tempo e più questo clima di incertezza assume maggiore intensità. E, tra l’altro, diventa sempre più “inquinato”, così come attestano l’aumento delle circostanziate lettere anonime divulgate contro l’attuale amministrazione comunale (direttamente sul territorio o tramite piattaforme mediatiche), di profili falsi creati ad hoc, degli stucchevoli botta e risposta senza esclusione di colpi tra maggioranza e opposizione, e non solo.

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Michele Rombolà

A dire il vero il fenomeno dell’utilizzo dell’anonimato per lanciare accuse e per rendicontare sulle presunte “malefatte” della classe politica, e non solo, è sempre stato di moda a Mileto. Addirittura risale a tempi immemori, ad uso e consumo di tutti. Di certo, però, da qualche decennio se ne registra un considerevole aumento, divenuto ancora più marcato in frangenti caratterizzati dalla presenza della commissione prefettizia e in cui aleggia lo spettro dello scioglimento per mafia del consiglio comunale, onta tra l’altro già concretizzatasi alcuni anni fa.

Detto ciò, l’attesa per quello che verrà deciso nelle sedi romane dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dagli altri membri di Governo – nei confronti dell’attuale inquilino di palazzo dei normanni – è divenuta in questo frattempo spasmodica. Al riguardo, tanta gente a Mileto non dorme più la notte aspettando l’esito delle riunioni settimanali del Consiglio dei Ministri. E tra chi ha perso letteralmente il sonno non ci sono solo coloro che a vario titolo sono coinvolti in questa vicenda, ma anche i semplici “aficionados” dell’uno e dell’altro schieramento. La speranza, a questo punto, è che la decisione sulle sorti del Comune giunga al più presto, qualunque essa sia. Anche perché il clima da bar, da marciapiedi e di veleni che si è creato non giova a nessuno, comunque la si pensi e la si veda. E perché, diciamolo francamente, di questo teatrino della politica miletese a cui si è costretti ad assistere, e di tutto ciò che ne consegue, non se ne può proprio più.

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